Le vendite del più grande gruppo di lusso al mondo, che possiede marchi come Louis Vuitton, Dior e Tiffany, hanno raggiunto quasi 24 miliardi di euro negli ultimi tre mesi dell'anno, escludendo le fluttuazioni valutarie e le acquisizioni.

Il dato è appena superiore alle aspettative degli analisti per una crescita del 9%, secondo un consensus citato da Hsbc. Le vendite erano cresciute del 9% nel terzo trimestre e del 17% sia nel primo che nel secondo trimestre.

Dopo un boom post-pandemia che ha alimentato una crescita stellare delle vendite delle aziende del lusso per due anni, i consumatori hanno frenato gli acquisti, in particolare la clientela più giovane e meno ricca, più vulnerabile alla crescita dell'inflazione.

Lvmh, un conglomerato a cui fanno capo liquori, gioielli, cosmetici e moda, è considerato un punto di riferimento per l'industria del lusso in generale.

Gli analisti di Barclays prevedono una crescita a livello di settore da parte delle società di lusso di fascia alta del 5% quest'anno, in calo rispetto al 9% dell'anno scorso e alla crescita a due cifre nei due anni precedenti.

La spesa di americani ed europei rimane contenuta, dicono gli analisti, ed è stata solo parzialmente compensata dal ritorno dei turisti cinesi dopo il lockdown.

Le vendite della divisione moda e pelletteria di Lvmh, che comprende i marchi Vuitton e Dior, sono aumentate del 9% durante il trimestre, appena al di sotto delle aspettative di una crescita del 10%.

Il gruppo ha proposto un dividendo di 13 euro per azione, più dei 12 euro di un anno fa, e prevede una crescita continua il prossimo anno malgrado il contesto macroeconomico e geopolitico incerto.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)