La pandemia di Covid-19 ha quasi azzerato il turismo, pesando sulle vendite di lusso nelle grandi città dello shopping come Parigi, Milano e New York, anche se un rimbalzo della domanda in Asia ha permesso ad alcuni marchi di recuperare terreno negli ultimi mesi.

Gucci vale il 60% delle vendite e l'80% dei profitti di Kering ed è tra i brand di maggior successo in questi anni. I suoi ricavi sono più che raddoppiati e gli utili triplicati tra il 2015 e il 2019 sotto la guida del designer Alessandro Michele.

Ha però vacillato nel quarto trimestre, soprattutto a confronto con la crescita dei ricavi registrata da altri concorrenti come Louis Vuitton, del gruppo Lvmh.

Negli ultimi tre mesi del 2020 il fatturato di Gucci è sceso del 10,3% su base omogenea, mentre gli analisti si aspettavano un -4%, e il titolo Kering ha reagito con un calo di oltre il 7%.

I timori di un rallentamento di Gucci hanno alimentato le speculazioni su possibili nuove acquisizioni da parte di Kering, che controlla anche altri brand come Saint Laurent, per ampliare il suo portafoglio di marchi, soprattutto dopo che la concorrente Lvmh ha acquistato il colosso della gioielleria Tiffany.

Il numero uno di Kering Francois-Henri Pinault ha oggi placato i timori sul marchio Gucci dicendo che ricavi e redditività torneranno a salire.

Ha aggiunto che il gruppo ha la forza finanziaria per valutare acquisizioni e che è interessato soprattutto a marchi del settore moda con una dimensione globale, ma che il focus resta quello di lavorare sui marchi interni.

"Abbiamo ancora come priorità la crescita organica, a partire da Gucci, per il quale siamo ancora lontani dall'aver raggiunto la maturità", ha detto Pinault nella conference call con gli analisti aggiungendo che Gucci ha avuto un inizio d'anno "molto, molto incoraggiante".

SEMPRE IN MOVIMENTO

Gucci sta riorganizzando il suo calendario di sfilate e il lancio di prodotti in concomitanza con il suo centenario, che cade quest'anno.

Questo ha contribuito a una battuta d'arresto degli eventi alla fine del 2020, ha detto Pinault, mentre il marchio si sta anche allontanando dal canale wholesale, in particolare nei department stores.

Negozi "pop-up" sono in programma nei prossimi mesi, ha spiegato Pinault, dicendo che Gucci sarà "sempre in movimento" con un flusso costante di eventi. Sono poi previste collaborazioni con altri designer e il rilancio di prodotti storici come la borsa "Bamboo shopper".

"Credo che il management di Gucci lavorerà duramente per aprire un nuovo capitolo di successo per conquistare una clientela più matura, non millennial", ha commentato l'analista di Citi Thomas Chauvet.

I ricavi complessivi di Kering sono scesi dell'8,2% a 4 miliardi di euro nell'ultimo trimestre, in calo del 5% su base omogenea, contro un consensus, citato da Ubs, di una crescita dell'1%.

Questo nonostante la forte accelerazione dell'e-commerce, salito nel 2020 al 13% delle vendite complessive dal 7% del 2019, e di altri brand più piccoli come Bottega Veneta.

Il Cfo Jean-Marc Duplaix ha parlato di un inizio anno positivo per Cina, Asia e Usa, mentre resta difficile il mercato europeo, ma non ha dato indicazioni più puntuali sull'andamento dei ricavi.

(Claudia Cristoferi, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)