M6: nuovo presidente del consiglio di amministrazione con i risultati trimestrali
24 aprile 2024 alle 08:27
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Il gruppo M6 ha annunciato che il suo consiglio di sorveglianza ha preso atto delle dimissioni di Nicolas de Tavernost, il suo fondatore, dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione, dopo 37 anni durante i quali ne ha guidato lo sviluppo. Su raccomandazione del comitato per le nomine, il consiglio ha nominato David Larramendy come suo successore in qualità di presidente del consiglio di amministrazione, e Hortense Thomine-Desmazures come membro del consiglio di amministrazione, con effetto da oggi.
M6 ha registrato un calo del 2,6% del reddito operativo ricorrente a 57,9 milioni di euro per i primi tre mesi del 2024, a causa dell'aumento degli investimenti nell'ambito del piano di streaming, con un conseguente calo del margine di un punto al 18%.
Il fatturato del Gruppo Media è stato di 322,3 milioni di euro, in crescita del 3% (+4,3% a parità di condizioni), con ricavi pubblicitari in crescita del 2% e ricavi non pubblicitari in crescita del 6,7%, trainati principalmente dal settore cinematografico. Copyright (c) 2024 CercleFinance.com. Tutti i diritti riservati.
Métropole Télévision è uno dei maggiori gruppi audiovisivi francesi. Il fatturato netto è così suddiviso per attività: - gestione di canali televisivi (79,4%): possiede, alla fine del 2023, 4 canali in chiaro (M6, W9, 6ter e Gulli), 9 canali a pagamento (Paris Première, Téva, M6 Music, Série Club, Tiji, Canal J, RFM TV, MCM e MCM Top) e 4 canali digitali (6play, 6play Max, Gulli Max e Gulli Replay); - gestione di stazioni radio (12,5%): possiede RTL, RTL2 e Fun Radio e trasmette podcast; - produzione di programmi e commercializzazione di diritti audiovisivi (5,1%); - altro (3%): commercializzazione di prodotti correlati, pubblicazione di riviste, organizzazione di eventi, pubblicazione di siti Internet, telemarketing, ecc. Le vendite nette si suddividono principalmente per fonte di guadagno tra vendita di spazi pubblicitari (81,1%), vendita di abbonamenti (6,9%) e vendita di contenuti televisivi e cinematografici (5,9%).