MILANO (Reuters) - La vendita del più grande impianto indipendente di stoccaggio del gas naturale in Italia si è bloccata dopo che l'offerta da oltre 1 miliardo dell'australiana Macquarie non ha convito Morgan Stanley

Lo riferiscono tre fonti a conoscenza della vicenda.

A novembre, Macquarie ha avviato trattative esclusive per l'acquisizione di Ital Gas Storage da Morgan Stanley Infrastructure Partners, che ne detiene il 92,5%.

Secondo una fonte, allora l'offerta valutava l'attività circa 1,2 miliardi di euro, compreso un debito di circa 850 milioni di euro.

"Gli azionisti non hanno approvato il prezzo", ha detto una delle fonti, aggiungendo che l'accordo è in una fase di stallo.

Una seconda fonte ha riferito che Morgan Stanley prenderà tempo per valutare le opzioni a disposizione, e se avviare un altro processo di vendita.

Morgan Stanley e Macquarie non hanno commentato.

L'impianto, che avrà una capacità di circa 1 miliardo di metri cubi (bcm) a pieno regime, fa parte di un settore che il governo considera strategico.

"Non c'è niente di sbagliato nell'asset, si è trattato semplicemente di una questione di prezzo", ha detto una terza fonte.

L'Italia, che guarda al gas come una fonte energetica di transizione, ha la più grande capacità di stoccaggio del gas in Europa, intorno ai 18-19 miliardi di metri cubi, la maggior parte gestita da Snam.

Macquarie, che già possiede una parte di Società Gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale in Italia, punta a una serie di investimenti infrastrutturali nel Paese.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)