MILANO (MF-DJ)--L'idrogeno può essere, insieme alle rinnovabili, la risorsa energetica del futuro ma per poter raggiungere questo obiettivo serve un quadro normativo chiaro a livello europeo e un piano nazionale di ampio respiro che definisca una roadmap per lo sviluppo di questa tecnologia.

E' questo il messaggio principale emerso dall'Hydrogen Forum 2023, che si è tenuto questa mattina a Milano per fare il punto sulla crisi energetica e il ruolo chiave dell'idrogeno nella riduzione dell'impatto ambientale e della diversificazione delle fonti di energia.

"Dobbiamo far conoscere all'opinione pubblica che l'idrogeno è un vettore energetico positivo, amico della transizione verde. Insistiamo molto sulla promozione dell'idrogeno ma manca un piano nazionale sull'idrogeno di ampio respiro che dia una roadmap definita e che sia abilitante a livello di investimenti. Oggi gli incentivi ci sono, 3,64 miliardi sono stati erogati. Su questo l'Italia si è mossa", ha detto Alberto Dossi, presidente di H2IT Associazione Italiana Idrogeno, sottolineando che "oggi si inizia a cavalcare finalmente l'onda dell'idrogeno. Bisogna non lasciarsi scappare le opportunitá".

Per Alessandro Bernini, amministratore delegato di Maire T., la prima cosa da fare è chiarire l'aspetto normativo. "L'Europa deve partire primariamente dallo sviluppo di una normativa chiara. Ognuno ha ben chiaro che l'idrogeno è qualcosa su cui lavorare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione ma si muove, non voglio dire in autonomia ma con il proprio buon senso, con la propria capacitá di investimento e portando i propri progetti in un coacervo normativo molto complicato. Non è ancora chiaro a fondo cosa voglia dire idrogeno per un consumo ampio. L'aspetto normativo dovrá adeguarsi per poterlo sostenere altrimenti diventa una battaglia complicata". A livello infrastrutturale, ha spiegato, essere pronti per l'idrogeno "richiede capitali.

L'idrogeno può anche essere distribuito perchè le reti sono giá abbastanza pronte. Sicuramente bisogna fare dei cambiamenti ma c'è un aspetto normativo che oggi limita moltissimo la portata di idrogeno all'interno delle reti esistenti, perchè viene consentita solo una percentuale molto bassa".

Su questo fronte, ha aggiunto Piero Ercoli, Svp Decarbonization Projects di Snam, "la pianificazione delle infrastrutture sará fondamentale. In Snam riteniamo che il modello centralizzato sará quello che dará l'idrogeno ai vari settori che ne hanno bisogno e al costo piú competitivo. Noi l'anno scorso abbiamo lanciato un progetto di interesse comune a dicembre per la backbone, ovvero la dorsale di sviluppo dell'infrastruttura a idrogeno, che si appoggia sulla rete gas. Il 70% di questa infrastruttura è una riconversione dell'infrastruttura esistente, questo è molto importante perchè abbatte i costi e rende il processo di transizione piú forte. Ci immaginiamo un futuro in cui i vari vettori coesisteranno perchè dovremo accompagnare la discesa del mercato del gas a un incremento del mercato dell'idrogeno".

Dell'aspetto normativo a livello europeo si è lamentato anche Pier Lorenzo Dell'Orco, amministratore delegato di Italgas Reti, secondo cui "quello che si sta profilando a livello di pacchetto gas a Bruxelles non è in linea con gli asset di distribuzione e trasporto che ci sono in Europa. Non sembra avere a fuoco il tema del blending con il gas tradizionale per alimentare imprese e famiglie. Rischia di essere un'occasione perduta a livello europeo. Crediamo che la distribuzione debba giocare un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell'idrogeno. Manca ancora una cornice chiara, tutti i Paesi Ue si muovono però quando si va sulla concretezza incentivazione e obiettivi chiari di uso di idrogeno e normativa tecnica per miscelazione abbiamo grossi gap".

Su questo fronte però è arrivata la rassicurazione di Bruxelles. Il capo gabinetto della commissaria europea all'Energia Kadri Simson, Stefano Grassi, ha assicurato che "avremo un quadro di normativo europeo sull'idrogeno entro la fine dell'anno. Avremo un quadro completo per trasporto, produzione e trading dell'idrogeno su scala europea entro fine anno. Abbiamo rivisto le regole per il finanziamento delle reti transeuropee e abbiamo giá allineato 180 progetti sull'idrogeno per la call di finanziamento che avremo dopo l'estate".

"L'auspicio è che l'idrogeno possa sostituire il gas naturale in alcuni settori industriali. Oggi 16 Stati membri hanno adottato le loro strategie per l'idrogeno per 40 Gw di elettrolizzatori e 6 tonnellate di produzione, sopra agli obiettivi che ci eravamo dati al 2020. Molti Stati hanno dedicato una parte consistente del Pnrrr allo sviluppo dell'idrogeno", ha proseguito, sottolineando che "se non saremo capaci di cogliere l'oppportunitá che abbiamo davanti finiremo indietro in questa corsa. Dobbiamo agire subito e con decisione. La scorsa settimana abbiamo presentato la riforma del mercato elettrico, il Net Zero Industrial Act e la Banca europea dell'idrogeno per aiutare nella costruzione di un mercato competitivo per l'idrogeno verde. Vogliamo aiutare i primi progetti a decollare rapidamente nei prossimi anni".

cos

francesca.costantini@mfdowjones.it


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March 22, 2023 10:01 ET (14:01 GMT)