MILANO (MF-DJ)--Masi Agricola, azienda vitivinicola della Valpolicella quotata su Aim Italia, si appresta ad affrontare la 'nuova normalità' post pandemia da Covid-19 forte dei nuovi prodotti 'Fresco di Masi', di una situazione finanziaria solida - grazie anche al prestito obbligazionario da 12 mln emesso recentemente - e al continuo focus sulla crescita organica, che troverà ulteriore impulso, con le imminenti riaperture, dal progetto Masi Wine Experience e dai rinnovati sforzi sui temi della sostenibilità e del digitale.

E' quanto spiegato da Federico Girotto, Ceo di Masi A., interpellato da Mf-Dowjones dopo i recenti lanci sui mercati internazionali dei due vini biologici 'Fresco di Masi' e la recente salita di Red Circle, la holding di Renzo Rosso, al 7,5% del capitale del gruppo della famiglia Boscaini.

D: Come sono andati questi primi mesi del 2021?

R: 'Non possiamo dare guidance, ma possiamo dire che resta una tendenza di fidelizzazione della nostra clientela, e di attitudine verso il marchio Masi e gli altri brand del Gruppo. Nel 2020, comunque, nonostante un ovvio andamento negativo in termini di volumi ci sono stati degli elementi positivi. Ad esempio, quando la rete ha potuto lavorare, lo abbiamo fatto anche noi. Anche sul fronte del credito è andata molto bene, c'è stata una riduzione importante. Questo attesta anche un ottimo rapporto tra azienda, marchio e i propri clienti. Ed è un elemento che ci portiamo anche nel 2021, qualcosa di strutturale che mette in evidenza come Masi si interconnette con i propri stakeholder. E i nostri clienti ne sono una parte'.

D: Che riscontri avete avuto dalla nuova linea 'Fresco di Masi'?

R: 'Abbiamo dei riscontri molto positivi da parte dei mercati. Siamo contenti. Questo per noi non è solo un vino, o semplicemente uno dei tanti prodotti, ma è un vero e proprio progetto strategico che fa leva sui fattori basilari della nostra impostazione, e quindi del nostro modello verticale. È un progetto che rappresenta il territorio del veronese, che si innesta a sua volta nel più ampio territorio delle Venezie, di cui noi vogliamo essere interpreti. Un altro aspetto è il posizionamento premium con lo stesso Dna di brand di tanti altri nostri prodotti importanti, che sono poi la spina dorsale della nostra distribuzione, come ad esempio il Costasera e il Campofiorin. 'Fresco di Masi' rappresenta una forma nuova e contemporanea del nostro heritage, che caratterizza il brand e ovviamente la famiglia Boscaini. Avere questi riscontri positivi, sia sul bianco che sul rosso, è importante. Abbiamo anche avuto la fortuna e la bravura di incrociare due macro trend: quello dell'attitudine alla sostenibilità dei consumatori e quello dell'on-line, non solo dal punto di vista della distribuzione ma anche della comunicazione. Per noi, la comunicazione digitale su un progetto come questo ha una valenza cruciale'.

D: 'Come utilizzerete i proventi del recente bond da 12 mln di euro?

R: 'In generale, in momenti come questo è molto importante nell'ambito della gestione aziendale avere delle cautele e irrobustire sempre di più la struttura finanziaria. In questo senso si inquadrano anche le operazioni di finanza senior che abbiamo fatto nel 2020 e quindi di linee committed in un orizzonte di medio/lungo termine, e appunto questo bond per darci sempre più solidità. In un mare che purtroppo in questo momento si è fatto un po' più agitato, questa solidità è importante perché consente di essere sereni nello sviluppo dei nostri progetti strategici, quindi nella crescita organica, nello sviluppo sui mercati attraverso i nostri prodotti più storici, ma anche di fare investimenti in termini di comunicazione e promozione. Pensiamo ad esempio ai nuovi progetti fatti negli Usa con Santa Margherita, in Russia con Beluga Group e in Germania con Eggers & Franke, ma anche allo sviluppo di nuovi prodotti, come appunto "Fresco di Masi", e al Masi Wine Experience. Abbiamo inoltre due progetti strategici che sono visibili in Valpolicella, in due nostre sedi. Il primo è la costruzione del Masi Visitor Center: un edificio multifunzionale con finalità produttive ed esperienziali. Visitor Center vuol dire aprire in maniera sempre di più organizzata e strutturata le porte del proprio marchio ai consumatori beneficiando dei numeri del traffico turistico che si snoda in particolare in provincia di Verona e sul Garda. L'altro è l'ampliamento della cantina di vinificazione e stoccaggio. Questo non solo per aumentare la capacità produttiva e quella della pigiatura - andando sempre più a monte della catena del valore - ma anche per utilizzare tutti i sistemi di industria 4.0, che per noi sono funzionali non solo all'efficienza economica, ma soprattutto ad una efficacia sulla qualità di prodotto con standard tecnologici sempre più evoluti. Questi sono due interventi che richiedono investimenti rilevanti e sono uno dei primi impegni dei proventi del bond. Bond che poi non è altro che un'evoluzione di un'operazione fatta su una vecchia linea ipotecaria che avevamo e che non abbiamo mai utilizzato, ma che oggi vede una formula più flessibile'.

D: Masi Wine Experience si confermerà un driver strategico per voi anche dopo la riapertura?

R: 'Assolutamente, come lo è stato fino a quando si poteva lavorare. Sia dal punto di vista comunicazionale e sia a livello di redditività, anche se ovviamente non si può immaginare la stessa marginalità del business tradizionale. Comunque, come contributo ai ricavi Masi Wine Experience è importante. Inoltre, dal punto di vista della profittabilità il nostro obiettivo era che il progetto si autofinanziasse, e questo obiettivo è già stato centrato nonostante un numero di esercizi non così significativo'.

D: Avete in programma nuove aperture di vostri locali?

R: 'Certo. La prossima sarà l'apertura a Monaco di Baviera, che avevamo già in programma. Sarà una location fantastica, sulla Maximilianstrasse. Si tratta dell'ottava location e, dopo Cortina d'Ampezzo, è quella che evidenzia in misura maggiore la progressione che abbiamo fatto nel corso degli anni. Prima abbiamo iniziato con le nostre cantine, poi abbiamo aperto a Zurigo nel 2014, poi a Cortina e adesso in Maximilianstrasse a Monaco. A questo punto il marchio, che resta vino-centrico, si arricchisce di significati sempre più nuovi legati al lifestyle. L'apertura a Monaco di Baviera è centrale in questo senso'.

D: Quali sono i rapporti con Renzo Rosso, salito recentemente al 7,5% del capitale?

R: 'Chiaramente ci conosciamo. Ci siamo incrociati più volte nelle nostre attività di Investor Relations. Il primo pezzo, pari al 5%, lo avevano comprato a maggio 2020 da Alcedo, il fondo di private equity che aveva investito in Masi fin dal 2006, mentre il restante 2,5% lo hanno preso recentemente tramite un'operazione di mercato. Noi, come società non possiamo che essere soddisfatti per l'apprezzamento. Se qualcuno compra il tuo titolo vuol dire che ti reputa un investimento interessante anche dal punto di vista di brand, e su questo, lo sappiamo, Renzo Rosso è un grande esperto. Da ultimo non ci dispiace nemmeno che dopo Alcedo, che è un investitore veneto come noi, continui l'apprezzamento da parte dei nostri conterranei'.

D: 'Dopo un 2020 complesso come affronterete l'imminente fase di 'nuova normalità'?

R: 'Nel 2020 la crescita organica ovviamente è stata impattata dal lockdown e dalla sottoperformance di due progetti fondamentali ossia quello in Germania e gli Stati Uniti. Quando tutto tornerà alla normalità il nostro auspicio è che il 2021 possa beneficiarne. È una ripartenza che ci troverà diversi da prima: per esempio con la nostra accelerata strategica sull'online, non solo come promozione, ma anche come distribuzione. Oggi sul sito Masi abbiamo lo shop on-line che permette di avere a casa tutti gli articoli della nostra carta vini. E non c'era un anno fa. Prima del Covid eravamo già partiti con una sorta di Wine Club a porte chiuse e saremmo comunque arrivati dove siamo ora, ma l'anno scorso abbiamo deciso di aumentare la velocità su questo progetto. In più abbiamo i nuovi prodotti: la linea 'Fresco di Masi, i due Lugana biologici, Lunatio e Beldosso, lanciati nel 2020 e che sono andati molto bene. Infine, abbiamo un Erp nuovo, dato che nel 2020 abbiamo implementato anche questo cambiamento, che riguarda il "cuore" dei sistemi informativi: è stato anche uno dei modi per tenere motivata la nostra organizzazione e anche questo progetto rivela un mindset aziendale proiettato verso il futuro. In sintesi, in Masi anche durante le fasi più complicate abbiamo sempre continuato a lavorare in una prospettiva post Covid: adesso siamo diversi da prima e adatti a questa nuova normalità'.

fus

marco.fusi@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

April 20, 2021 03:36 ET (07:36 GMT)