MILANO (MF-DJ)--Società da tutto il mondo stanno spostando la produzione e i macchinari in Messico, nel tentativo di trovare un hub manifatturiero più vicino agli Stati Uniti. Alcune aziende si stanno trasferendo dall'Asia, mentre altre stanno investendo milioni di dollari per aumentare la produzione di beni che vengono esportati senza dazi negli Stati Uniti.

Secondo economisti e dirigenti, è l'effetto del nearshoring, ovvero il ricollocamento delle attività e servizi aziendali in un Paese limitrofo a quello di origine. Un trend che è stato alimentato dalle interruzioni delle catene di approvvigionamento, dalle chiusure prolungate legate alla pandemia di Covid in Cina, dall'aumento delle tariffe di spedizione e dall'incertezza geopolitica causata dall'invasione russa dell'Ucraina.

A Tijuana, sede di uno dei più grandi centri di produzione di esportazione di televisori ed elettronica, i parchi industriali hanno quasi raggiunto la capacità massima, affermano i dirigenti. E a Ciudad Juarez, al di là del confine con El Paso, in Texas, i recruiter stanno assumendo lavoratori per le aziende che arrivano o espandono le proprie attività.

L'economia messicana basata sul settore manifatturiero, i patti di libero scambio come l'accordo usa-Messico-Canada e la vicinanza agli Stati Uniti sono tra i principali fattori di attrattiva per gli investitori, a cui si aggiunge anche la carenza di manodopera diffusa negli Stati Uniti.

"Essere in grado di assumere un numero sufficiente di persone nei nostri stabilimenti statunitensi per supportare la nostra crescita è stata una vera sfida. Per noi era di grande interesse aprire una struttura in Messico", ha affermato Sam Rosen, presidente di Ollin Plastics, l'unità di stampaggio plastica di Atek Companies con sede nel Minnesota. Ollin Plastics ha investito circa 10 milioni di dollari per creare un impianto nel polo industriale di Monterrey, dove ha iniziato a produrre refrigeratori per il mercato statunitense lo scorso anno.

Anche Mattel, il produttore delle bambole Barbie e Mega Bloks, ha ampliato il suo stabilimento di Monterrey trasformandolo nel suo più grande impianto di produzione al mondo con un investimento di 47 milioni di dollari tra il 2020 e il 2022. Il produttore di giocattoli ha più che raddoppiato la sua forza lavoro a 3.500 persone nello stabilimento come parte di una ristrutturazione della catena di fornitura globale per aumentare la produzione e la produttività, con accesso immediato agli Stati Uniti, il più grande mercato di giocattoli del mondo, ha dichiarato Roberto Isaias, chief supply chain officer di Mattel.

L'amministrazione Biden sta incoraggiando la produzione regionale come parte dei suoi piani per sostenere le catene di approvvigionamento e rafforzare il settore manifatturiero statunitense. In occasione del vertice dei leader nordamericani tenutosi a Città del Messico a gennaio, Stati Uniti, Canada e Messico hanno concordato di consolidare le catene di approvvigionamento regionali e promuovere gli investimenti in settori come i semiconduttori e le batterie dei veicoli elettrici.

Dopo un calo a 28,2 miliardi di dollari nel 2020 durante la pandemia, gli investimenti diretti esteri in Messico sono saliti a 31,4 miliardi di dollari nel 2021 per raggiungere i 32,1 miliardi durante i primi nove mesi del 2022, il massimo per il periodo dal 2013. Di tale importo, circa 11,6 miliardi erano destinati alla produzione, un importo in linea con i livelli del 2021.

Secondo il governo messicano, attualmente più di 400 aziende hanno mostrato interesse a spostare la produzione dall'Asia al Messico.

"Il trasferimento di società multinazionali dall'Asia al Messico per rafforzare i mercati regionali è una priorità assoluta per il Messico, è qualcosa a cui il Messico, gli Stati Uniti e il Canada sono interessati", ha dichiarato il ministro dell'Economia messicano, Raquel Buenrostro.

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(END) Dow Jones Newswires

February 02, 2023 11:18 ET (16:18 GMT)