MILANO (MF-DJ)--In attesa che i contatti con i potenziali cavalieri bianchi entrino nel vivo e che l'Eba alzi il velo sui risultati dello stress test il Tesoro intende porre le precondizioni per l'uscita da Mps.

In base agli accordi presi nel 2017 con la Commissione Europea nell'ambito del salvataggio, il ministero dell'Economia dovrà uscire dal capitale di Mps entro la fine di quest'anno. Malgrado la determinazione del titolare del Tesoro Daniele Franco, la strada è stata sinora in salita. Come rivelato venerdì 4 da MF-Milano Finanza, oggi l'intenzione dell'azionista pubblico è accelerare e definire un piano di exit entro luglio. Per farlo andrà prima di tutto smarcato il tema più spinoso sul tavolo del direttore generale Alessandro Rivera e degli advisor coinvolti (BofA Merrill Lynch e lo studio Orrick per il Mef, Mediobanca, Credit Suisse, Bonelli Erede e Oliver Wyman per Mps), ossia la gestione dei circa 10 miliardi di euro di contenzioso legale. La priorità sarebbe essere ridimensionare il petitum complessivo ricorrendo ad accordi transattivi con le controparti che portino l'asticella sotto i 5 miliardi di euro.

Contatti in tale direzione tra gli advisor legali e le controparti sarebbero in corso già diversi mesi, ma nelle ultime settimane il lavoro si sarebbe intensificato proprio alla luce dell'accelerazione che il Tesoro intende imprimere al dossier. Alla finestra ci sarebbero soprattutto investitori istituzionali che nel corso degli ultimi 10 anni si sono fatti avanti promuovendo cause e richieste stragiudiziali ponendo così una pesante ipoteca sul futuro della banca senese. Occorre peraltro ricordare che tra i soggetti più attivi su questo fronte c'è stata la Fondazione Mps, che lo scorso anno ha presentato alla banca una richiesta di danni da 3,8 miliardi. Nei mesi scorsi l'ente è stato molto freddo di fronte all'ipotesi di un accordo transattivo, ma oggi a Roma c'è discreto ottimismo sulla possibile di raggiungere un'intesa. Occorre peraltro ricordare che questa non è l'unica strada percorribile per risolvere il nodo del contenzioso.

Come riportato da MF-Milano Finanza, sul tavolo del Tesoro c'è anche la possibilità di ricorrere a un premio assicurativo o a una financial guarantee su un perimetro di rischi abbastanza ampio da rassicurare il compratore.Meno problematica appare la situazione sull'asset quality della banca senese, a cui oggi restano un paio di miliardi di euro di npl e un portafoglio consistente ma sostenibile di posizioni stage 2, cioè crediti in bonis che presentano però segnali di incremento di rischio. Il deconsolidamento di un ulteriore stock di crediti deteriorati per favorire la privatizzazione non viene quindi visto come un problema particolarmente serio.

fch

(END) Dow Jones Newswires

June 08, 2021 02:07 ET (06:07 GMT)