MILANO (MF-DJ)--A sei giorni dalla scadenza per far partire in tempo l'operazione, fatica a prendere forma l'aumento di capitale di Mps. Il mercato, scrive MF, si mostra riottoso a sottoscrivere una ricapitalizzazione pari a 8 volte il valore attuale della banca. Il Tesoro, primo azionista al 64%, l'istituto senese e quelli del consorzio di garanzia hanno tempo fino a mercoledì 12 per stabilire se e come lanciare l'operazione che non ha ancora confini definiti.

Dai potenziali investitori non sarebbero ancora arrivati impegni formali, anche se i capofila del consorzio Mediobanca, Bofa, Citi e Credit Suisse confidano in una soglia di adesioni vicina ai 350 milioni. In ogni caso, è una cifra troppo bassa perché, secondo le condizioni poste dalle banche, possa aprirsi la rete della garanzia sulle azioni inoptate. Perché possa scattare, gli istituti vogliono avere in mano adesioni per almeno 600 milioni, accanto agli 1,6 miliardi del Tesoro, quindi in totale 2,2 miliardi. Non intendono farsi carico di più capitale non sottoscritto, anche perché temono una perdita secca in borsa all'avvio delle negoziazioni. Se però non si raggiungesse la soglia minima, le alternative per le banche collocatrici potrebbero essere tre: una garanzia parziale sull'inoptato (si parla di 200 milioni al massimo); un impegno al solo collocamento dei titoli, dunque senza garanzia (cosiddetta clausola di «best effort»); da ultimo, una scissione dell'aumento in due tranche per renderlo più digeribile al mercato.

glm


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October 06, 2022 02:53 ET (06:53 GMT)