MILANO (MF-DJ)--Il Cda del Creval ha ritenuto "non congruo" il corrispettivo dell'Opa promossa da Credit Agricole (10,5 euro/azione cum dividendo) e sia la banca che i soci ora si attendono un rilancio da parte della banque verte. Ma quale sarebbe il prezzo giusto? Il board e il top management hanno preferito non dare elementi in proposito e hanno rimandato i giornalisti alle valutazioni fatte dagli analisti e in particolare dai due advisor finanziari incaricati per la valutazione dell'Opa: Mediobanca e Bank of America.

Nel dettaglio Banca Akros il 20 gennaio ha indicato un target price pari a 13 euro per azione e una valutazione M&A sempre di 13 euro/azione. Per Keefe, Bruyette & Woods entrambi i valori ammontano a 13,2 euro per azione. Meno generosa quella di Kepler Cheuvreux che comunque vede entrambi i valori superiori al corrispettivo dell'offerta: target price a 10,7 euro/azione e valuazione M&A in un intervallo compreso tra 11,5 e 14 euro; mentre Ubs fissa il target price a 12,4 euro/azione e la valutazione M&A a 18,6 euro/azione.

La banca valtellinese tra l'altro nel documento dell'emittente evidenzia che "con riferimento alle sinergie, si osserva che vi sono analisti finanziari che seguono il titolo Creval che hanno

ritenuto prudenziali i target di sinergie preliminari riportati dall'offerente nel documento di offerta, indicando altresì che i costi di integrazione riportati dall'Offerente nel documento di offerta appaiono elevati".

Il titolo Creval, a seguito dell'annuncio dell'opa, ha trattato costantemente a significativo premio rispetto al corrispettivo. Credit Agricole, in proposito, sostiene che questa sia una conseguenza dell'annuncio dell'offerta e che se quest'ultima venisse ritirata il titolo scenderebbe. Il rischio rimane, ma nonostante ciò la banca e i soci puntano a ottenere un rilancio. Non a caso cinque azionisti (Alta Global, Hosking Partners, Kairos, Melqart e Petrus Advisers) hanno già bollato ufficialmente come inadeguato il corrispettivo.

Ma quale sarebbe il prezzo giusto per il Creval? Gli advisor nella loro fairness opinion hanno indicato tre intervalli di prezzo ritenuti congrui e ottenuti attraverso metodologie diverse. La più comune è la metodologia di mercato o analisi di regressione. Il valore del capitale di una banca è stimato sulla base della correlazione, laddove statisticamente significativa, tra (A) la profittabilità attesa della società oggetto di valutazione (espressa nel caso di specie dal rapporto tra l'utile netto prospettico e il valore puntuale, return on tangible equity o Rote, o medio, return on average tangible equity o Roate, di periodo del cosiddetto patrimonio netto tangibile) e (B) il rapporto tra la capitalizzazione di mercato e il patrimonio netto tangibile (P/Tbv) della medesima banca. Una volta calcolati per un campione di società comparabili (ovvero che operano nel medesimo settore e selezionate in base a certi ulteriori fattori tra cui il modello di business, la dimensione e il segmento di mercato), i parametri risultanti dalla regressione vengono applicati alla redditività attesa e al patrimonio netto tangibile della società oggetto di valutazione.

In base a questa metodologia il valore per azione di Creval - secondo Mediobanca - risulta essere compreso tra 13,30 euro e 18,85 euro per Azione Creval. Per Bofa invece tra 15,2 euro e 19 euro per azione.

Secondo la metodologia analitica (dividend discount model) invece il valore per azione di Creval - per Mediobanca - risulta essere compreso tra 12,95 e 19,08 euro per azione. Bofa invece lo indica in un range compreso tra 18,4 euro e 22,7 euro.

In questo caso il valore del capitale di una banca è stimato come la somma del valore attuale netto tra il flusso dei dividendi futuri ipoteticamente distribuibili agli azionisti entro un orizzonte di tempo predeterminato, mantenendo un adeguato coefficiente Cet 1 ratio; e il valore finale (terminal value), calcolato come il Npv di un flusso di dividendi distribuibili e normalizzati in perpetuo, successivo all'orizzonte temporale che è oggetto di previsione, assumendo un tasso di crescita di lungo termine perpetuo e costante. Tali flussi di dividendi futuri sono attualizzati prendendo a riferimento, tra altri dati, un range appropriato di costo del capitale.

Gli advisor evidenziano "come tale metodologia sia ritenuta dalla prassi valutativa internazionale quella più analitica per la valutazione di banche e l'unica che consenta di recepire pienamente le proiezioni economico-finanziarie, di coglierne le specifiche prospettive di crescita e di distribuzione dei dividendi nel medio-lungo termine tenuto conto del livello di patrimonializzazione della banca".

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

MF-DJ NEWS

2917:27 mar 2021

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