Ddl capitali, norma su lista Cda di difficile applicazione, richiede correttivi - Nagel
09 febbraio 2024 alle 10:41
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Lo ha detto il Ceo di Mediobanca Alberto Nagel nel corso della presentazione dei conti del primo semestre.
MILANO (Reuters) - La regolamentazione prevista nel Ddl capitali sulla presentazione di una lista del Cda uscente per il suo rinnovo appare di difficile applicazione e richiederà sicuramente degli interventi correttivi.
La nuova disciplina sulla presentazione della lista del Cda è stata la più dibattuta all'interno del Ddl capitali, un complesso di norme che ha l'obiettivo di attrarre risorse verso Piazza Affari facilitandone anche l'accesso alle piccole e medie imprese.
Il disegno di legge ha ottenuto qualche giorno fa il via libera della Camera.
Con gli ultimi rinnovi del Cda, sia in Mediobanca sia nella partecipata Generali la presentazione di una lista da parte del Cda uscente ha creato uno scontro con alcuni importanti azionisti come Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, e Francesco Gaetano Caltagirone.
"E' una norma che per la sua genesi ha un'applicazione difficile e non chiara e necessita di interventi di chiarimenti e ridefinizione", ha detto Nagel.
Il banchiere ha citato il parere di alcuni giuristi secondo cui "qualora fossimo in una situazione in cui la lista del Cda risultasse prima nella votazione non si avrebbe automatica certezza sul presidente e l'AD indicati, ma ci sarebbero forti dubbi sulla loro elezione".
"È un provvedimento che sarà difficile applicare o richiederà interventi correttivi se si vuole renderlo applicabile", ha concluso.
Mediobanca S.p.A. figura tra i principali gruppi bancari italiani. I ricavi (al lordo delle operazioni infragruppo) per attività sono così dettagliati:
- banca al dettaglio (33,6%): vendita di prodotti e servizi bancari classici e specializzati (credito al consumo, finanziamenti immobiliari, ecc.) attraverso una rete di 253 agenzie con sede in Europa;
- gestione patrimoniale (24,6%);
- banca di investimento, finanziamento e merchant bank (21,3%): consulenza in fusioni-acquisizioni, finanziamenti strutturati, operazioni su azioni, ingegneria finanziaria, leasing, ecc.;
- gestione del portafoglio (13,9%): in particolare gestione del 13,25% di Assicurazioni Generali;
- altri (6,6%).
A fine giugno 2023, il gruppo gestisce 60,5 Mld EUR di depositi e 52,5 Mld EUR di crediti.
Il 89,7% dei ricavi è generato in Italia.