MILANO (MF-DJ)--Francesco Milleri dopo la nomina a presidente di Essilux incassa anche quella di presidente della cassaforte Delfin, sulla base delle indicazioni del fondatore Leonardo Del Vecchio scomparso il 27 giugno scorso. Si tratta dell'ultimo tassello di un puzzle che lo incorona ufficialmente come successore dell'imprenditore: "una sorta di settimo figlio che non ha mai avuto", commenta una persona vicina alla vicenda. "Lo scudiero di Del Vecchio", aggiunge un altro osservatore.

Oggi il Cda della holding ne ha preso atto: tutto immutato, invece, sull'operatività con Romolo Bardin mantiene le deleghe operative della società, nel suo ruolo di ad.

La nomina di Milleri giunge dopo l'apertura delle disposizioni testamentarie del fondatore. In base alle disposizioni, comunicate nel fine settimana, il capitale di Delfin risulta ripartito tra i figli e la moglie, ciascuno titolare del 12,5%: Nicoletta Zampillo Del Vecchio, Claudio Del Vecchio, Marisa Del Vecchio, Paola Del Vecchio, Leonardo Maria Del Vecchio, Luca Del Vecchio, Clemente Del Vecchio e Rocco Basilico. Quest'ultima è la vera sorpresa: il ruolo e lo spazio riconosciuto a Rocco, il figlio avuto dalla moglie del patron Nicoletta Zampillo dal precedente matrimonio con il banchiere Paolo Basilico. Questa suddivisione è inattesa e disegna per Rocco un ruolo nella compagine della holding lussemburghese che governa un impero che per la famiglia equivale a un valore di circa 30 miliardi, dei quali l'80% è rappresentato da Essilux. In pratica, a ognuno degli otto membri fa capo un patrimonio del valore di 3,75 miliardi. Il resto del capitale della Delfin, in quote paritetiche del 12,5% a testa, viene distribuito in un percorso già condiviso: cioè a Claudio, Marisa e Paola Del Vecchio (figli della prima moglie Luciana Nervo), a Leonardo Maria (l'unico figlio di Nicoletta e di Del Vecchio), e a Luca e Clemente (avuti dalla compagna Sabina Grossi).

Tornando a Milleri la principale domanda è come si muoverà sulle battaglie personali che aveva intrapreso il fondatore dell'impero dell'occhialeria e che esulano dal core business. L'imprenditore era l'azionista forte di Mediobanca (con quasi il 20%) e un socio di peso di Generali Ass. (col 9,9%). E aveva fatto della mini-scalata a Mediobanca la sua ambizione personale più grande. Nell'istituto di Piazzetta Cuccia - a più riprese - ha investito complessivamente circa 1,4 miliardi di euro. Non uno sforzo estremo per uno degli uomini piú ricchi e liquidi d'Italia (Forbes ha stimato la sua fortuna in 27,3 miliardi di dollari) ma un grande investimento che nascondeva (e neanche troppo) decise ambizioni di governance.

La presa su Mediobanca e Generali era come detto un sogno personale. Milleri e gli eredi raccoglieranno questa ambizione dell'imprenditore? O gestiranno le quote come mere partecipazioni finanziarie? O ancora decideranno di cambiare totalmente direzione? Parte della strategia futura dipenderà dalla posizione che assumerà lo scudiero di Del Vecchio ma la lettura più probabile è un allentamento delle tensioni nella governance delle due grandi partecipate.

cce

MF-DJ NEWS

0419:05 lug 2022


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July 04, 2022 13:06 ET (17:06 GMT)