MILANO (MF-DJ)-Nel 2020 la produzione mondiale di mobilio domestico e professionale ha chiuso con una contrazione del 7,8% per un giro d'affari pari a 443,2 miliardi di euro (prezzi ex fabbrica). La ripresa prevista nel 2021 per il settore e il riallineamento ai tassi di sviluppo di lungo periodo (tra il 3% e il 4%) per gli anni a seguire porterebbero il fatturato mondiale a 491 miliardi di euro nel 2022 e a 564 nel 2026, quasi 50 miliardi sotto il livello atteso ante Covid-19 (612 miliardi di euro).

È quanto emerge dal Rapporto dell'Area Studi Mediobanca "La filiera

del legno-arredo e illuminazione", secondo il quale la Cina nel 2020 figura quale maggiore produttore con circa 175 miliardi di euro che rappresentano il 39,4% della produzione mondiale. Seguono, molto distanti, gli Stati Uniti a 60,4 miliardi (13,6%). L'Unione Europea a 28 Paesi, ancora inclusiva del Regno Unito, segna un giro d'affari di 107,9 miliardi di euro, pari al 24,3% del totale mondiale. Al suo interno, l'Italia condivide la leadership di settore con la Germania a 20,7 miliardi (market share al 4,7%), davanti alla Polonia che fattura 13,5 miliardi di euro (3%) e al Regno Unito con 7,8 miliardi di euro (1,8% dell'output mondiale).

L'Italia è terzo esportatore dell'UE-28 nella filiera del legno-arredo e illuminazione, con il 15,5% delle esportazioni complessive, preceduta dalla Germania (18,2%) e dalla Polonia (16,6%). Nel panorama mondiale, il nostro Paese è quarto esportatore preceduto, oltre che dai due competitor europei, anche dalla Cina che domina la classifica con poco meno del 40% delle esportazioni complessive.

fch

(END) Dow Jones Newswires

June 21, 2021 09:49 ET (13:49 GMT)