Mediolanum : M.Doris, non ci sarà fusione con Mediobanca (Mess)
06 ottobre 2021 alle 08:53
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ROMA (MF-DJ)--"No, né io né la mia famiglia siamo interessati a una fusione fra Banca Mediolanum e Mediobanca". Cosi Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum risponde a MoltoEconomia, in edicola domani con i quotidiani del gruppo Caltagirone E., mentre racconta come ha trasformato l'istituto nei 13 anni da quando ne è alla guida.
Doris spiega che la logica che ha indotto a riclassificare la partecipazione del 3,3% nella banca gestita da Alberto Nagel da strategica a held to collect and sell, ossia cedibile in qualsiasi momento, è differente da quella che ha indotto Fininvest a vendere il proprio 2% a maggio di quest'anno. "Le logiche sono diverse -precisa Doris- Premesso che noi abbiamo un ottimo rapporto con Nagel e siamo soddisfatti dei risultati che Mediobanca ha realizzato fino a oggi, con lo sfilacciamento del patto e l'arrivo di due nuovi importanti azionisti come Del Vecchio e Caltagirone la stabilità dell'istituto potrebbe assumere inclinazioni diverse. Perciò preferiamo avere mani libere. Il che non significa che usciremmo solo a causa dell'eventuale cambio di governance; semplicemente avremmo la possibilità di valutare più serenamente la novità e assumere decisioni più ponderate".
"Quanto alle vicende relative alla governance in Mediobanca e Generali Ass. la penso come mio padre: non sempre le guerre portano risultati, soprattutto quando a condurle è un manager contro gli azionisti. E comprendo anche le ragioni che sottostanno alle richieste di Del Vecchio e Caltagirone. D'altro canto -prosegue il banchiere- una certa autonomia il management deve averla se non si vuole che sia costantemente in campagna elettorale, proiettato sul suo interesse personale piuttosto che sul bene aziendale. Ma un riequilibrio dei poteri sarebbe auspicabile".
Mediobanca S.p.A. figura tra i principali gruppi bancari italiani. I ricavi (al lordo delle operazioni infragruppo) per attività sono così dettagliati:
- banca al dettaglio (33,6%): vendita di prodotti e servizi bancari classici e specializzati (credito al consumo, finanziamenti immobiliari, ecc.) attraverso una rete di 253 agenzie con sede in Europa;
- gestione patrimoniale (24,6%);
- banca di investimento, finanziamento e merchant bank (21,3%): consulenza in fusioni-acquisizioni, finanziamenti strutturati, operazioni su azioni, ingegneria finanziaria, leasing, ecc.;
- gestione del portafoglio (13,9%): in particolare gestione del 13,25% di Assicurazioni Generali;
- altri (6,6%).
A fine giugno 2023, il gruppo gestisce 60,5 Mld EUR di depositi e 52,5 Mld EUR di crediti.
Il 89,7% dei ricavi è generato in Italia.