ROMA (MF-DJ)--A distanza di poche ore dallo stop alla cessione della francese M6, controllata per il 48% dal gruppo tedesco Rtl, arriva un nuovo scossone nel mondo dei media europei. La società tedesca dei media ProSiebenSat, di cui Mfe-MediaForEurope è primo azionista con oltre il 25%, ha deciso di deporre il ceo Rainer Beaujean, dopo neanche cinque mesi dalla sua riconferma. Dal 1* novembre sarà infatti l'ex manager di Rtl, Bert Habets, a guidare il gruppo. Nella comunicazione ufficiale della società tedesca, si legge che il consiglio di sorveglianza di Prosieben, presieduto da Andreas Wiele, ha deciso di rimuovere dall'incarico Beaujean e sostituirlo con il manager olandese.

Come spesso accade in questi casi, ripercorrere perfettamente le trame di quanto accaduto è complesso ma sono molti gli osservatori in terra tedesca a sostenere come già da tempo non ci fosse feeling tra il media manager Wiele e il più finanziario Beaujean. Una differenza di vedute costata cara al ceo che ha fatto del progetto stand-alone e dello sviluppo di business accessori (dating e e-commerce) il proprio cavallo di battaglia, spianando così la strada a Habets, già nominato alla famosa assemblea del 5 maggio nel consiglio di sorveglianza, il quale risulta molto più vicino a Wiele in termini di focus sul core business. Il presidente del consiglio di sorveglianza spera che il prossimo ceo di ProsiebenSat dia "un contributo significativo ai piani di crescita dell'azienda; specie in termini di sviluppo digitale".

Alla luce di questo cambio improvviso, scrive MF-Milano Finanza, la domanda che si pongono gli investitori sembra essere solo una: l'uscita di Beaujean (fermo oppositore ai piani del Biscione) aprirà realmente la strada al progetto paneuropeo del gruppo di Pier Silvio Berlusconi? La risposta sembrerebbe essere affermativa, nonostante alcune voci, circolate nella giornata di ieri, dicano il contrario. Il motivo sarebbe la precedente e lunga esperienza di Habets in Rtl, il gruppo concorrente di Prosiebensat che da tempo spera in una fusione in-country tra le due società. Queste supposizioni avrebbero ovviamente molto senso se non si tenesse presente un fatto di estrema importanza, cioè le modalità di separazione cruente (e mai del tutto chiarite) tra Habets e il proprietario di Rtl Thomas Rabe. Insomma, che tra i due non scorra buon sangue sono in molti a sostenerlo, mentre l'intesa in termini di progettualità con Wiele, appoggiato da Mfe anche in occasione dell'assemblea di maggio, potrebbe creare un terreno più fertile del previsto per l'ex Mediaset, soprattutto dopo l'addio dell'uomo che più di tutti si è opposto al maxi-polo della tv free.

Da Mfe, al solito, non è arrivata nessuna reazione, segno evidente della volontà di Berlusconi di comprendere bene verso quale direzione i piani di Habets traghetteranno l'azienda. Gli analisti, però, ci sperano. Da Bestinver sottolineano come "l'ingresso di Bert Habets, che contribuirà intensamente con la sua vasta esperienza in TV e digitale e la sua esperienza di trasformazione per far avanzare lo sviluppo di ProSieben in un gruppo digitale, dovrebbe probabilmente avere l'effetto di allineare gli interessi di Prosieben e Mfe, in qualche modo appianando il rapporto tra le due parti. Soprattutto ora, che con l'idea M6 per ora scomparsa, Mfe potrebbe concentrarsi maggiormente sul dossier tedesco".

Da Mediobanca Securities sottolineano che "la Germania rimarrà chiaramente al centro dell'attenzione come prossimo passo per attuare le ambizioni paneuropee", anche se "restano da vedere quali sono le ragioni di questo cambiamento".

Nell'ultimo report, Advertising Collection Taking a Hard Time, gli analisti hanno affermato "che una prospettiva macro complessa avrebbe facilitato l'attuazione di accordi transfrontalieri, poiché le emittenti dell'Ue si trovano ad affrontare problemi di primo piano simili fra loro". Inoltre, "dopo aver completato con successo l'accordo spagnolo, riteniamo che Mfe rimanga il candidato principale per implementare un progetto paneuropeo; a nostro avviso, una bella finestra potrebbe aprirsi nei prossimi mesi" hanno concluso da Piazzetta Cuccia.

Le speranze degli analisti e i segnali di fiducia sembrano esserci, ma sarà il tempo a rivelare se il piano di Cologno potrà avere o meno pretese di successo. Di sicuro, quel tempo concesso da Mfe all'ormai ex ceo, in occasione dell'assemblea di maggio, è scaduto prima del previsto, seppur non per scelta dell'ex Mediaset. All'epoca, Cologno aveva infatti vincolato la sua fiducia a Beaujean al raggiungimento dei target da lui fissati: crescita organica annua del 4-5%, con un aumento della generazione di cassa dell'8-10% in cinque anni. Obiettivi, però, sin da subito apparsi di difficile attuazione.

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0509:50 ott 2022


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October 05, 2022 03:51 ET (07:51 GMT)