MILANO (MF-DJ)--Il quadro speculativo su Mediobanca e Generali Ass.

resta "vivace".

E' quanto sottolineano gli analisti di Equita Sim commentando il recente newsflow sul tema.

Nel dettaglio, Delfin, societá controllata dal Leonardo Del Vecchio e titolare di una partecipazione pari a circa il 18,896% di Mediobanca, ha presentato una richiesta di integrazione dell'ordine del giorno dell'assemblea della banca convocata - sia in sede ordinaria che in sede straordinaria - per il 28 ottobre.

Delfin propone l'eliminazione della previsione statutaria secondo cui due amministratori (qualora il numero di consiglieri sia pari o inferiore a tredici) o tre amministratori (qualora il numero dei consiglieri sia superiore a tredici, come nel caso del consiglio in carica) devono essere scelti tra i dipendenti che da almeno tre anni siano dirigenti di societá appartenenti al Gruppo Mediobanca e la modifica del sistema di nomina degli amministratori al fine di aumentare la rappresentanza delle minoranze nel consiglio, dagli attuali due a tre o quattro amministratori, a seconda di quante liste di minoranza siano presentate, e permettere che piú liste di minoranza possano concorrere alla nomina degli amministratori di minoranza, in ragione dei voti espressi dagli azionisti.

"Sulla prima proposta non vediamo particolari impatti, Mediobanca ci stava giá lavorando in vista del rinnovo del consiglio e quindi si tratta solo di un`anticipazione che leggiamo favorevolmente per societá e mercato", commenta Equita.

"La seconda proposta, invece, riguarda l`aumento dei posti riservati alle minoranze, passando dai 2 attuali a 3 o 4 posti, a seconda del numero di liste presentate. In sostanza, con solo 2 liste presentate, alla seconda spetterebbero 3 posti (mentre nel caso di piú di 2 liste, alle minoranze andrebbero 4 posti in proporzione ai voti ricevuti). In questo modo, considerando il peso nell`azionariato, Delfin si garantisce un posto nel Board (in ogni caso, anche con queste proposte, gli istituzionali vedrebbero leggermente ridimensionata la loro rappresentanza nel prossimo board). Delfin ha precisato che non intende chiedere la revoca del Consiglio prima della scadenza del mandato (2023), né promuovere la sostituzione di amministratori o manager della banca", proseguono gli esperti.

Inoltre, Edizione Srl, detentrice del 2,1% in Mediobanca per il tramite della sua controllata Schematrentatre, ha reso noto di aver inviato disdetta dell'accordo di consultazione fra i soci Mediobanca sottoscritto il 28 dicembre 2018 e in scadenza a fine anno.

"La famiglia Benetton intende così mantenere una posizione neutrale con la volontá di non schierarsi nelle attuali vicende che occupano Mediobanca (anche rispetto al rinnovo del Cda di Generali, di cui Edizione ha circa il 4%), pur esprimendo pieno apprezzamento per l`attivitá svolta dal suo management", commentano gli analisti.

Secondo la stampa, segnala Equita, "l`uscita dei Benetton verrá compensata con arrotondamenti degli altri partecipanti e forse con l`ingresso di nuovi azionisti (fuori dal patto c`è la famiglia Monge che un anno fa aveva superato l`1% e non aveva escluso di salire). La scelta dei Benetton ci sembra razionale con l`obiettivo di tenersi lontana dagli scontri tra i soci di Generali e coerente con l`obiettivo di concentrarsi sulle attivitá strategiche e non finanziarie. Nel complesso il quadro speculativo per i titoli Generali e Mediobanca resta abbastanza vivace".

pl

(END) Dow Jones Newswires

September 29, 2021 05:01 ET (09:01 GMT)