MILANO (MF-DJ)--Nel 2020 l'export italiano di vini e spirits ammonta a 7,8 miliardi di euro e rappresenta il 30% delle vendite di alimenti e bevande oltreconfine. Il comparto proviene da una crescita pluriennale: +6,3% medio annuo per i vini nel periodo 2010-19, che sale addirittura al +9,7% per gli spirits. Nel 2020 l'export di vini ha registrato tuttavia una frenata, con una contrazione del 2,3%, mentre quello di spirits del 6,8%, essendo venuto meno il l canale Ho.Re.Ca.

È quanto emerge dai dati dell'Area Studi Mediobanca, l'Ufficio Studi di Sace e Ipsos, che pubblicano oggi il primo report congiunto sul settore vino & spirits italiano, dedicato all'analisi dei mercati domestici e internazionali e allo studio delle dinamiche socio-culturali di consumo.

Nel 2020 l'export di vino italiano vale 6,3 miliardi di euro e si stappa in prevalenza sulle tavole statunitensi (23,1% del totale), tedesche (17,1%) e britanniche (11,4%). Il 2020 ha consegnato variazioni differenziate: le nostre vendite sono in flessione negli Stati Uniti (-5,6%) e in Uk (-6,4%), mentre si e` mossa in controtendenza la Germania (+3,9%). La pandemia ha colpito pesantemente gli spumanti (-6,9%). Piu` modesto l'export italiano generato dal comparto degli spirits, che vale 1,5 miliardi di euro e ha nell'Europa la destinazione privilegiata (60,4% del totale) e due mercati di sbocco preferenziali, Stati Uniti e Germania, che fanno il 40% del totale. Nel 2020 lo sviluppo del mercato statunitense (+21,5%) ne ha fatto il primo approdo per le vendite oltreconfine di spirits italiane, scalzando dal primo gradino del podio la Germania (+3,5%).

Nei primi 3 mesi del 2021 il comparto vino e spirits registra ancora un calo ma le prospettive per il biennio 21-22 sono positive: si attende un aumento dei consumi di vino del 3,8% l'anno per molti tra i principali mercati. Per i due grandi importatori di vino italiano la crescita media annua è del 2% per gli Usa e del 3,1% per la Germania. In Svizzera i consumi di vino sono attesi stabili. Discorso a parte per il Regno Unito: crescita del 2,4% l'anno, ma prospettive complicate dagli sviluppi post Brexit. Opportunita` possono arrivare da mercati gia` noti al vino italiano: Canada e Giappone segnano un consumo atteso in forte crescita (+5,9% annuo per entrambi). È la Cina a mostrare uno dei maggiori potenziali con un +6,3% annuo nel biennio 2021-22. Una curiosita`: il Vietnam, mercato ancora molto piccolo, ma che annovera una rilevante crescita dei consumi (+9,6%), anche grazie agli accordi commerciali con l'Ue che proteggono le indicazioni geografiche e riducono le tariffe e i dazi.

lde

MF-DJ NEWS

0810:30 lug 2021

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July 08, 2021 04:30 ET (08:30 GMT)