Il rapporto ha analizzato oltre mezzo milione di commenti sui post di Instagram di cinque donne politiche democratiche e cinque repubblicane, tra cui la senatrice Elizabeth Warren, l'ex presidente della Camera Nancy Pelosi, la vicepresidente e candidata presidenziale Kamala Harris, la senatrice Marsha Blackburn e la rappresentante Marjorie Taylor Greene.
Il CCDH ha segnalato oltre 20.000 commenti come "tossici", e 1.000 di questi commenti contenevano abusi sessisti e razzisti, oltre a minacce di morte e di stupro. Instagram ha lasciato il 93% dei commenti dannosi anche dopo aver violato gli standard della piattaforma.
Meta non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento di Reuters sulla relazione.
Nella sua analisi delle elezioni statunitensi del 2020, il rapporto CCDH ha rilevato che le donne di colore avevano maggiori probabilità di essere bersaglio di abusi sessisti e razzisti.
L'aumento degli abusi online contro le donne politiche ha attirato le critiche dei gruppi di difesa.
Il rapporto ha anche evidenziato come gli algoritmi dei social media, che danno priorità ai contenuti emotivi e al coinvolgimento, possano inavvertitamente amplificare questi abusi, una caratteristica che i politici spesso sfruttano per aumentare i loro tassi di coinvolgimento.
Ciò sottolinea il ruolo delle piattaforme di social media e dei loro algoritmi nella propagazione degli abusi online, un problema che si estende oltre la sfera politica e riguarda milioni di utenti in tutto il mondo.
Il rapporto esorta le piattaforme di social media a far rispettare le loro linee guida sulla sicurezza in modo più efficace e a intraprendere azioni decisive contro gli abusi online mirati. (Relazioni di Priyanka.G e Akash Sriram a Bengaluru; redazione di Alan Barona)