La Commissione europea aveva richiesto informazioni legate all'indagine condotta sui dati e sul marketplace online di Facebook, portando l'azienda a paragonare l'autorità garante della concorrenza a un maxi peschereccio a caccia di dati.

"Il Tribunale ritiene che Meta Platforms Ireland non sia riuscita a dimostrare che la richiesta di fornire documenti da identificare con termini di ricerca sia andata al di là di quanto necessario o che la creazione di un data room virtuale non abbia garantito protezione sufficiente dei dati personali sensibili", si legge nella sentenza.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Gianluca Semeraro)