ROMA (Reuters) - Gli Stati Uniti hanno recentemente rinnovato la richiesta all'Italia di abrogare la web tax nazionale.
Lo hanno detto a Reuters persone vicine al dossier secondo le quali l'insistenza degli Stati Uniti aumenta il rischio di ritorsioni se Roma ignorerà la richiesta.
Per ora l'Italia intende mantenere questa tassa in attesa che la nuova amministrazione di Washington espliciti la sua posizione, hanno detto due fonti.
Washington ha minacciato di imporre dazi sulle web tax in Europa, tra cui quella italiana, che si applica a Meta Platforms Inc, Google e Amazon e raccoglie meno di 500 milioni di euro all'anno.
Nonostante il livello relativamente basso di entrate, le fonti hanno detto che gli Stati Uniti considerano il regime una discriminazione ingiusta perché rivolto principalmente alle aziende tecnologiche del paese.
Nel 2019 l'Italia ha introdotto un prelievo del 3% sui ricavi delle transazioni via Internet per le aziende digitali con ricavi di almeno 750 milioni di euro se almeno 5,5 milioni sono realizzati in Italia.
Ora, la premier Giorgia Meloni prevede di rimuovere queste condizioni minime per l'applicazione dell'imposta con l'obiettivo di raccogliere 51,6 milioni di euro in aggiunta all'attuale gettito di 400 milioni.
Il Tesoro italiano ha informato Washington che, con l'aumento del numero di aziende costrette a pagare l'imposta, la rimozione dei livelli minimi di gettito supererebbe le obiezioni degli Stati Uniti sulla sua natura discriminatoria, come ha detto una fonte.
Tuttavia, diversi legislatori della coalizione si oppongono alle modifiche proposte dal Tesoro e sostengono che l'imposta dovrebbe continuare a concentrarsi sulle Big Tech statunitensi mentre pianificano modifiche alla legge di bilancio all'esame del Parlamento.
"Dobbiamo tagliare gli artigli ai giganti del web", ha dichiarato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri
La proposta in discussione manterrebbe i livelli di gettito per proteggere le piccole e medie imprese, aumentando al contempo l'attuale aliquota fiscale del 3%.
"Una simile modifica sarebbe il modo migliore per farsi crocifiggere dagli Stati Uniti", ha affermato la seconda fonte.
(Tradotto da Claudio Leonel Piacquadio, editing Stefano Bernabei)