MILANO (MF-DJ)--Fininvest (51% dei diritti di voto) non gode del sostegno dei proxy advisor ma può contare, da ieri, sull'appoggio di Vivendi. Come annunciato a mercati chiusi, il gruppo francese - secondo socio (24,6% del capitale votante) di Mediaset - ha deciso di «votare in favore della proposta di creazione di due categorie d'azioni».

Si tratta dello split che sarà oggetto di approvazione all'assemblea straordinaria del Biscione del prossimo 25 novembre, quando i soci saranno chiamati a deliberare il cambio di denominazione (in Mfe-MediaForEurope) e l'introduzione di una struttura azionaria a doppia categoria, con la conversione di ogni azione in circolazione in un titolo ordinario B e con diritto a dieci voti, in modo tale che tutti i soci avranno diritto a un'azione ordinaria A (valore nominale di 0,06 euro) per ogni azione ordinaria B (valore nominale di 0,6 euro). Questo è uno dei punti chiave della nota congiunta diramata da Mediaset e Vivendi, nella quale si fa riferimento anche all'opportunità che la media company transalpina «a parziale deroga di quanto originariamente previsto negli accordi del 3 maggio, possa esercitare il diritto di voto relativamente alle azioni dalla stessa detenute direttamente», oltre a fornire «istruzioni a Simon Fiduciaria affinché eserciti il diritto di voto relativamente alle azioni dalla medesima detenute per conto di Vivendi».

Contestualmente, a conferma della ritrovata armonia tra le parti, è stato reso noto che i tre protagonisti della vicenda - la guerra legale è durata quasi 5 anni per concludersi poi con un accordo tombale che ha portato alla richiesta d'archiviazione delle posizioni di Bolloré e del suo braccio destro, Arnaud de Puyfontaine, rispetto all'inchiesta della Procura di Milano - hanno concordato di modificare «talune pattuizioni degli accordi raggiunti in data 3 maggio e 22 luglio». In particolare, rispetto all'impegno preso da Vivendi circa la volontà di vendere l'intera quota (18,8%) detenuta dal trust Simon Fiduciaria nell'arco di un quinquennio, ora si prevede che «un quinto delle azioni ordinarie A e delle azioni ordinarie B sia venduto a un prezzo minimo di 1,375 euro nel primo anno, di 1,4 euro nel secondo, di 1,45 nel terzo, di 1,5 euro nel quarto e di 1,55 euro a fine piano», a meno che Vivendi autorizzi la vendita di tali azioni a un prezzo inferiore.

fch

(END) Dow Jones Newswires

November 19, 2021 02:40 ET (07:40 GMT)