Il Ministro dell'Industria Marc Ferracci ha dichiarato sabato di aspettarsi ulteriori annunci di chiusure di impianti in Francia "nelle prossime settimane e mesi", con conseguenze su "migliaia di posti di lavoro".

"Ci sono diversi settori che si trovano in una situazione preoccupante", ha dichiarato Marc Ferracci a France Inter, citando l'industria chimica, automobilistica e metallurgica.

Queste difficoltà sono dovute in particolare alla "fortissima concorrenza internazionale (...), che non è sempre molto equa perché è fortemente sovvenzionata in Cina e negli Stati Uniti".

La chiusura di siti industriali interesserà migliaia di posti di lavoro, ha riconosciuto il Ministro, assicurando che il Governo si sta "battendo" per "cercare di trovare acquirenti privati" e, ove necessario, per "fornire il miglior supporto possibile ai dipendenti e alla rivitalizzazione dei siti".

Marc Ferracci ha citato Michelin, che martedì ha annunciato la chiusura dei siti di Cholet (Maine-et-Loire) e Vannes (Morbihan), che impiegano 1.254 persone, entro l'inizio del 2026, a causa della concorrenza dei pneumatici asiatici a basso costo e dell'aumento dei prezzi dell'energia in Europa.

Marc Ferracci, che è stato fischiato durante una visita a Cholet venerdì, ha detto che si aspettava questo tipo di reazione "perché i dipendenti sono sconvolti e arrabbiati, e possiamo capirlo, perché il modo in cui è stato fatto l'annuncio ai dipendenti non è stato un modo dignitoso".

"Hanno ricevuto un avviso molto tardivo, la direzione di Michelin non è venuta da loro per fare l'annuncio dal vivo, faccia a faccia, e questo, a mio avviso, è deplorevole".

"Il nostro impegno, e quello di Michelin, è che nessuno rimanga senza una soluzione in questa questione estremamente difficile", ha proseguito Marc Ferracci, assicurando che il Governo desidera "creare le condizioni affinché le trattative siano favorevoli ai dipendenti, e in particolare affinché possano trovare una ricollocazione all'interno del Paese".

Il Ministro dell'Industria ha anche chiesto un piano di emergenza per sostenere l'industria automobilistica su scala europea, menzionando diverse strade come un bonus ecologico su scala continentale o un prestito comune per finanziare gli investimenti.

(Scritto da Jean-Stéphane Brosse)