"I chip, i dati e l'energia sono le chiavi per vincere l'AI" e gli Stati Uniti devono agire ora per creare regole a livello nazionale che possano aiutare a garantire il loro vantaggio, ha affermato la startup AI in un documento di 15 pagine chiamato "Economic Blueprint".
La mossa arriva pochi giorni prima che il Presidente eletto Donald Trump entri in carica, portando con sé un'amministrazione che si prevede sarà più amichevole nei confronti dell'industria tecnologica, con l'ex dirigente di PayPal David Sacks come zar dell'AI e della criptovaluta.
Anche Sam Altman, CEO di OpenAI, ha donato circa 1 milione di dollari al fondo inaugurale di Trump, rendendolo uno dei numerosi dirigenti che cercano di migliorare i loro legami con Trump.
"Si stima che ci siano 175 miliardi di dollari in fondi globali in attesa di investimenti in progetti di AI, e se gli Stati Uniti non attirano questi fondi, essi confluiranno in progetti sostenuti dalla Cina, rafforzando l'influenza globale del Partito Comunista Cinese", ha dichiarato OpenAI nel documento.
Ha anche delineato proposte per il controllo delle esportazioni di modelli di IA, che dovrebbero essere fuori dalla portata di nazioni avversarie che potrebbero essere più propense a fare un uso improprio della tecnologia.
La startup prevede di ospitare un evento a Washington D.C. alla fine del mese per discutere le sue proposte.
OpenAI, sostenuta da Microsoft, sta cercando di raccogliere consensi per il suo piano di trasformazione in un'azienda a scopo di lucro, mentre cerca di ottenere ancora più finanziamenti per rimanere in testa nella costosa corsa all'intelligenza artificiale, dopo aver raccolto 6,6 miliardi di dollari lo scorso anno.