Lo scorso febbraio il Cfo Stefano Porro risposto affermativamente agli analisti che chiedevano se la banca si aspettava di pagare la cedola sui cashes così come sulle emissioni Tier 1.

Secondo quanto riferito stamane da un portavoce, tuttavia, l'istituto non effettuerà il pagamento della cedola sui cashes dopo avere registrato una perdita netta d'esercizio di 2,79 miliardi lo scorso anno.

Una perdita nell'esercizio rientra tra le condizioni che consentono a UniCredit di non pagare la cedola sugli strumenti finanziari del valore di 2,98 miliardi di euro, emessi nel 2008 in occasione di un aumento di capitale.

Anche in passato, dopo aver chiuso un anno in rosso, UniCredit non aveva pagato le cedole su questi strumenti, ma in quest'ultimo caso, la decisione presa dal nuovo Ceo Andrea Orcel a nemmeno un mese dalla suo arrivo a capo della banca, ha preso in contropiede gli investitori.

"Rivediamo il nostro approccio su base regolare. In particolare, con il recente cambio di gestione, lo abbiamo rivisto internamente e abbiamo preso una decisione coerente con il nostro approccio passato e con i termini e le condizioni dei Cashes" ha commentato la banca.

Il mancato pagamento della cedola ammonta a 120 milioni per il 2021, una cifra esigua che spinge gli addetti ai lavori a pensare che la decisione, a meno di nascere da una moral suasion del regolatore, possa essere un messaggio al mercato che ha speculato in passato su questi strumenti contando comunque su un gentlemen's agreement rispetto al pagamento della cedola.

Il prezzo cash negli scambi OTC sui Cashes è sceso a 50,47 da 60,83 in soli due giorni, prima che l'istituto fiduciario della banca ha inviato una comunicazione agli investitori sulla decisione di non pagare la cedola. La notizia è stata riportata per prima da Bloomberg News.

La crisi scaturita dalla pandemia ha causato tra gli investitori del mercato obbligazionario timori sul pagamento delle cedole sui bond da parte delle banche, in un contesto di restrizioni sulla distribuzione dei dividendi imposta dai regolatori.

Gli analisti di Citi non vedono ripercussioni sulla politica di dividendi di UniCredit derivanti della decisione sui cashes.

"Sebbene possa essere una sorpresa negativa per i detentori dei Cashes, non dovrebbe avere alcun impatto sulla capacità della banca di pagare i dividendi sull'utile 2021 né sull'annunciato buyback", dicono in una nota gli analisti di Citi.

UniCredit ha pagato 268 milioni di euro in dividendi ad aprile e ha in corso un piano di buyback azionario da 179 milioni di euro che dovrebbe concludere entro fine settembre.

L'assemblea dei soci ha inoltre approvato un nuovo piano di buyback da 652 milioni di euro soggetto alle restrizioni regolatorie legate alla pandemia che scadono il 30 settembre.

($1 = 0.8176 euros)

(Valentina Za, Abhinav Ramnarayan, Giulio Piovaccari; A Milano Andrea Mandalà)