Il mercato russo è crollato a febbraio dopo che Mosca ha inviato decine di migliaia di truppe in Ucraina, innescando ampie sanzioni occidentali. L'avversione al rischio è aumentata, ma alcuni fondamentali, come il prezzo forte del petrolio, principale esportazione della Russia, hanno sostenuto il mercato.

Le azioni russe sono aumentate dalla metà del 2020 e hanno raggiunto un massimo storico nell'ottobre 2021, prima che il sell-off cancellasse il 56% della capitalizzazione di mercato denominata in rubli nei primi due mesi del 2022.

Si prevede che l'indice MOEX denominato in rubli raggiunga i 2.500 entro la metà del 2023, con un aumento di circa il 13,9% rispetto alla chiusura di venerdì di 2.195,17, secondo il sondaggio Reuters del 14-28 novembre. Le previsioni sono state meno ottimistiche rispetto al precedente sondaggio condotto in agosto.

"Il mercato russo continua ad adattarsi all'ambiente delle sanzioni, ma allo stesso tempo la portata delle potenziali nuove restrizioni da parte dei Paesi occidentali sembra già limitata", ha dichiarato Elena Kozhukhova, analista di Veles Capital. "Di conseguenza, è probabile che le aziende russe si stabilizzino nei prossimi mesi".

La Russia ha limitato il trading per gli investitori stranieri, riducendo drasticamente la liquidità esterna sui mercati azionari, e gli investitori domestici al dettaglio sono diventati la principale forza trainante.

Gli sviluppi geopolitici mantengono l'influenza sul mercato, ma mentre l'incertezza avvolge le prospettive del conflitto in Ucraina, gli investitori avranno presto maggiore chiarezza sul probabile impatto di un imminente embargo sul petrolio e di un tetto ai prezzi.

"Una minaccia molto significativa per l'economia russa nel prossimo anno è il probabile calo delle entrate derivanti dalle esportazioni di petrolio e gas naturale", ha dichiarato Vitaly Manzhos, senior risk manager di Algo Capital.

Il 5 dicembre, il G7, l'Unione Europea e l'Australia sono pronti ad applicare un tetto di prezzo sulle esportazioni di petrolio russo via mare. Gli esportatori di petrolio e gas hanno un forte peso negli indici azionari russi.

"Per i produttori di petrolio russi, le prospettive per il 2023 sono strettamente legate all'effetto dell'embargo petrolifero dell'UE sul petrolio e sui prodotti petroliferi russi, nonché all'effetto del tetto dei prezzi", ha dichiarato Mikhail Shulgin, responsabile della ricerca globale di Otkritie Investment.

Le previsioni per la lettura dell'indice MOEX alla fine del 2023 nel sondaggio di novembre variavano da 2.257 a 3.700.

L'indice RTS basato sul dollaro è stato previsto a 1.299 punti entro la metà del 2023, quasi il 14% in più rispetto alla chiusura di venerdì, pari a 1.141,07 punti.

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