La prova è Murphy e le sue 1.733 stazioni di servizio distribuite ovunque nella metà meridionale degli Stati Uniti. Il gruppo, che si definisce tanto un negozio di alimentari quanto un distributore di carburante, serve una clientela che è l'esatto opposto di quella di Nvidia: popolare e precaria, descritta come "living paycheck to paycheck" (che vive di stipendio in stipendio).

Questa strategia dichiarata, insieme al programma di fidelizzazione Murphy Drive Rewards, ha permesso a Murphy di aumentare di anno in anno il paniere medio dei clienti nel segmento alimentare. L'effetto specchio di questa dinamica è un prezzo del carburante che continua a mantenersi a livelli molto attraenti e che richiama sempre più clienti, che poi fanno acquisti nel settore alimentare.

È il famoso circolo virtuoso del modello propagandato dal gruppo, che si riflette nei dati: nell'ultimo decennio, il fatturato è cresciuto solo del 2,6% all'anno, mentre l'utile operativo è cresciuto del 9,5% all'anno.

Non è solo in termini operativi che Murphy si distingue dai suoi colleghi, ma anche in termini di gestione. Oltre alla crescita degli utili, il gruppo ha incanalato metà del free cash-flow generato nell'ultimo decennio in riacquisti di azioni. Da questo punto di vista, Murphy è un vero e proprio "cannibale", che ritira ogni anno tra il 6% e l'8% delle sue azioni in circolazione a una valutazione media di x14 utili.

A questo proposito, si veda Riacquisto di azioni proprie (1/2): tre esempi virtuosi, pubblicato sulle nostre colonne qualche mese fa.

La combinazione di questi due fattori —  aumento del profitto operativo e massicci riacquisti di azioni a livelli di valutazione attraenti — ha permesso agli azionisti di Murphy di realizzare una performance d'investimento 3,5 volte superiore a quella dell'S&P 500 nell'ultimo decennio, un risultato eccezionale per l'indice, e al prezzo delle azioni di sestuplicarsi negli ultimi cinque anni.

La situazione merita di essere monitorata da vicino, poiché la valutazione di Murphy sta chiaramente oscillando tra un tetto massimo di x20 di utili — raggiunto di nuovo di recente — e un minimo di x10 di utili, toccato quattro volte in dieci anni.