SINGAPORE (Reuters) - Alcune delle più grandi aziende di beni di consumo al mondo, tra cui Pepsi, Mars e Nestlè sono quasi certe di non riuscire a raggiungere l'obiettivo di rendere gli imballaggi in plastica più sostenibili entro il 2025, secondo uno studio pubblicato oggi. 

Lo studio della Fondazione Ellen MacArthur e del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente ha inoltre rivelato che alcune aziende - tra cui Coca-Cola e Pepsi - stanno utilizzando più plastica vergine, ovvero prodotta utilizzando materie prime piuttosto che materie prime riciclate, nonostante la promessa di ridurne l'uso.

Il report giunge mentre i membri delle Nazioni Unite sono prossimi a riunirsi questo mese in Uruguay per avviare i negoziati sul primo trattato globale sulla plastica, che mira a contenere l'aumento dell'inquinamento da rifiuti che soffoca la vita marina e contamina gli alimenti.

Alcuni membri delle Nazioni Unite stanno spingendo per un patto che includa obiettivi legalmente vincolanti per aumentare il materiale riciclato negli imballaggi e utilizzare meno plastica vergine derivata dal petrolio, regole che avrebbero ripercussioni finanziarie per i beni di consumo e le industrie petrolchimiche. 

L'impegno principale era quello di rendere riutilizzabile, riciclabile o compostabile il 100% degli imballaggi in plastica entro il 2025, ma questo obiettivo sarà "quasi certamente mancato dalla maggior parte delle organizzazioni", si legge nel rapporto del gruppo per la sostenibilità ambientale.

Nestlè ha detto che questi obiettivi sono ostacolati dalla mancanza di infrastrutture governative per il riciclo a livello globale, sottolineando di aver ridotto la quantità di plastica vergine utilizzata dell'8% dal 2018.

Mars ha detto che sta facendo progressi nel contrastare la produzione di rifiuti di plastica e che sta investendo centinaia di milioni di dollari per riprogettare le componenti del packaging.

Non è stato possibile avere un commento da parte di Pepsi e Coca-Cola.

Greenpeace ha detto che il rapporto è la prova che i target aziendali volontari hanno fallito e ha invitato le Nazioni Unite a elaborare un trattato che costringa i governi e le aziende a utilizzare meno imballaggi di plastica monouso.

"Questo sottolinea la necessità che i governi garantiscano che il trattato globale... riduca in modo significativo la produzione e l'uso della plastica", ha detto Graham Forbes, responsabile del progetto Global Plastics di Greenpeace negli Stati Uniti.

"Tutto quello che è inferiore a ciò, è un disservizio per le nostre comunità e per il nostro clima", ha aggiunto. 

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Francesca Piscioneri)