L'azienda cinese NetEase, che avrebbe dovuto rilasciare il gioco giovedì, non ha fornito una nuova data di lancio, ma domenica ha dichiarato di voler apportare modifiche come miglioramenti all'esperienza di gioco e di voler condurre "molteplici aggiustamenti di ottimizzazione".

L'azienda non ha affrontato il divieto sui social media nella dichiarazione e non è stato chiaro cosa abbia scatenato la decisione. NetEase non ha nemmeno risposto alla richiesta di commento di Reuters.

Sviluppato congiuntamente da NetEase e Activision Blizzard, Diablo Immortal è uno dei giochi più attesi di quest'anno e il suo lancio in Cina è tenuto sotto stretta osservazione per valutare l'atteggiamento di Pechino nei confronti del mercato dei videogiochi da 46 miliardi di dollari del Paese, che lo scorso anno è stato colpito da una drastica riduzione delle norme.

L'azienda ha ricevuto una licenza di gioco dalle autorità di regolamentazione cinesi per il gioco lo scorso febbraio, prima che le autorità, mesi dopo, introducessero nuove regole e bloccassero l'emissione di nuove licenze di gioco per quasi nove mesi. Il cenno aveva suscitato attenzione, in quanto il franchise di Diablo è incentrato sull'uccisione di demoni e streghe, temi che si scontrano con l'avversione dei regolatori cinesi per i giochi con contenuti violenti o religiosi.

Diablo Immortal era già stato rilasciato al di fuori della Cina il 2 giugno e, secondo la piattaforma di monitoraggio delle applicazioni App Magic, ha guadagnato oltre 24 milioni di dollari nelle prime due settimane dal lancio. Ci si aspettava che il lancio in Cina desse al titolo un'ulteriore spinta, in quanto il Paese asiatico sarebbe stato il più grande mercato del gioco.

Il titolo ha registrato pre-registrazioni da parte di oltre 15 milioni di utenti la scorsa settimana, secondo NetEase.

Le azioni dell'azienda sono scese di oltre il 9% lunedì.