ROMA (MF-DJ)--"Abbiamo visto in questi mesi un ruolo del governo sempre più pro-attivo, progetti chiari, credibili, trasparenti che possono consentire alla nostra industria di pianificare investimenti. Per la prima volta vediamo che ci ascoltano".

Lo ha detto Jeffrey Hedberg, a.d. di WindTre, in un'intervista al Corriere della Sera aggiungendo che "credo che l'Italia sia il Paese più pronto a fare il salto più lungo. Certo, la tentazione di restare nello status quo è forte, ma i segnali che vedo sono di forte cambiamento. Adesso serve rapidità, perché la banda ultralarga mobile e fissa farà compiere un salto di competitività all'Italia. E in questo il governo Draghi è decisivo". A proposito della gara indetta dal governo sulla rete, "all'inizio del 2022 avremo le coordinate, la trasparenza delle condizioni e soprattutto avremo avuto almeno 6 mesi per decidere come partecipare. Ecco, questo è un grande salto in avanti. Per un investitore questo significa poter valutare come distribuire le risorse, gli investimenti. La cornice è il punto necessario, che in passato cambiava continuamente", ha aggiunto l'a.d. Spiegando che nonostante il ritardo rispetto agli altri paesi Ue, "l'Italia sta correndo molto velocemente, il digitale è un fattore abilitante alla trasformazione".

"Io non sono contrario alla rete unica, se vuol dire non duplicare gli investimenti, se vuol dire che bisogna ragionare su possibili sinergie tra gli operatori. Una soluzione che preveda una società che opera esclusivamente all'ingrosso, indipendente dagli altri operatori, potrebbe essere compatibile con una corretta concorrenza e con gli interessi dei consumatori", ha spiegato Hedberg sottolineando che "il consolidamento sarà un passaggio necessario per l'Europa. Ora giganti come Netflix, Google o Dazn usano le infrastrutture digitali, senza investirci. Ecco, il punto è che finora l'orientamento è stato quello di ridurre il costo per i consumatori. Una scelta di concorrenza che ha avuto effetti positivi per il mercato ma che ha ridotto i margini di investimento per le imprese. Perciò ora una stagione di consolidamento diventa necessaria».

Quanto al 5G, "in Italia si sono pagate le licenze più care del mondo, circa 6,5 miliardi. Pensi che un gruppo come il nostro ha investito in 5 anni quella cifra. Però i limiti elettromagnetici richiedono di mettere più antenne rispetto agli altri Paesi Ue. Che vuol dire spendere di più. Ecco, questo lo trovo paradossale. Adesso la sfida è trasformare il 5G nel fattore di cambiamento per imprese, famiglie, pubblica amministrazione", ha concluso l'a.d. Di Windtre precisando che "la nostra trasformazione passa da qui: stare accanto alle imprese per trovare insieme le soluzioni. Per questo abbiamo finora investito 250 mila ore di formazione. Servono competenze e abilità che prima non erano richieste. Da luglio Windtre vende energia in Veneto e in Puglia, da gennaio su tutto il territorio nazionale".

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2508:46 nov 2021

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November 25, 2021 02:47 ET (07:47 GMT)