MILANO (MF-DJ)--È stato l'anno della fusione tra Psa e Fca, valutata quasi 20 miliardi di euro, quello del deal da 6 miliardi tra Nexi e Sia e dell'acquisizione da parte della Essilux di Leonardo Del Vecchio su GranVision per 7,2 miliardi.

Nel complesso l'attività di m&a italiana ha raggiunto nel 2021 il record storico in termini di volumi: 1.165 operazioni, per un controvalore di 98 miliardi di euro. Anche questo un massimo, ma relativo: si tratta infatti del livello più alto dopo la grande crisi finanziaria del 2008. A rilevarlo sono stati Aifi e Kpmg nel rapporto Il mercato m&a 2021, trend 2022 e deal pipeline, pubblicato nella giornata di ieri. «A trainare il mercato c'è stato anzitutto un fattore meccanico», ha spiegato a MF-Milano Finanza Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi, «perché molte operazioni previste nel 2020 sono state rimandate all'anno successivo causa pandemia».

Ma questa dinamica non è in grado da sola di spiegare la portata del fenomeno. «Il Covid», ha aggiunto Cipolletta, «ha accentuato la necessità delle imprese di compiere un'autentica rivoluzione di carattere tecnologico, oltre a quella climatica, e ha al contempo generato sofferenze in termine di capitali, di cui le aziende hanno sempre più bisogno». Con regole di stabilità finanziaria sempre più stringenti, che hanno imposto paletti al tradizionale canale di finanziamento bancario, «la finanza alternativa ha assunto un ruolo via via più importante, che si è riflesso in ultima istanza nel boom dell'attività di m&a».

fch


(END) Dow Jones Newswires

January 28, 2022 02:06 ET (07:06 GMT)