Nexi e Sia hanno annunciato stanotte l'atteso accordo per l'aggregazione delle due società, che prevede la fusione per incorporazione di Sia in Nexi creando un gruppo dei pagamenti europeo da oltre 15 miliardi di capitalizzazione.

L'operazione attribuisce a Sia un equity value di 4,6 miliardi e prevede che ai suoi azionisti siano attribuite 1,5761 azioni Nexi per ogni azione detenuta, portandoli complessivamente a detenere il 30% del nuovo gruppo.

Di conseguenza Cdp Equity, che al momento controlla poco più dell'83% di Sia, diventerà il maggiore azionista del nuovo gruppo con una quota di poco superiore al 25%.

Mercury UK Holdco -- che riunisce i private equity Advent, Bain Capital e Clessidra -- attualmente azionista di Nexi con il 33%, avrà invece una quota di circa il 23%.

L'attuale Ceo di Nexi Paolo Bertoluzzo continuerà a guidare la nuova entità.

"Questa operazione è strategica anche per la sua valenza di lotta all'evasione fiscale grazie all'uso di pagamenti digitali, uno degli obiettivi del governo", ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli su Facebook.

In Italia il pagamento in contanti è sempre stato largamente predominante, molto di più rispetto ad altri paesi europei, ma gli ultimi anni hanno visto un trend di crescita dei pagamenti digitali. Il governo sta inoltre studiando una serie di misure per dare un'ulteriore accelerazione all'utilizzo delle carte, anche come forma di contrasto all'evasione fiscale.

Il gruppo che nascerà dalla fusione tra Nexi e Sia realizzerà circa l'87% dei ricavi in Italia, secondo le slide, ma con forti ambizioni di espansione all'estero, dove è già in atto un processo di consolidamento del settore.

Durante una call con gli analisti, Bertoluzzo ha spiegato che la società fra tre anni sarà sicuramente più internazionale e adotterà un approccio pragmatico nella scelta di possibili target di acquisizioni.

"Bisogna essere in due per ballare e quindi guarderemo alle opportunità che si presenteranno. Ovviamente possiamo avere una lista dei desideri, ma dobbiamo essere pragmatici", ha detto Bertoluzzo.

In particolare, nella presentazione agli analisti si spiega che il nuovo gruppo guarderà ad acquisizioni 'bolt-on' nei paesi dove è già presente, agli asset delle banche nel settore pagamenti e più in generale al consolidamento del settore.

Per quanto riguarda il mercato domestico, attenzione all'acquisizione di ulteriori attività di merchant acquiring e al potenziamento sul fronte tecnologico e di prodotto.

Secondo quanto si legge nella nota, si prevede che la fusione genererà sinergie ricorrenti stimate in circa 150 milioni annui a regime, con sinergie a livello di capex one-off di 65 milioni. E' inoltre atteso un aumento a doppia cifra del cash Eps nel 2022.

Tenuto conto delle sinergie attese, la nuova società ha ricavi aggregati pro-forma 2019 pari a 1,8 miliardi e un Ebitda aggregato pro-forma pari a 1 miliardo.

"In questo modo, tuteliamo e diamo opportunità di sviluppo ad asset strategici per l'Italia, così come puntiamo a fare con la recente iniziativa avviata con Borsa Italiana ed Euronext" spiega in una nota separata l'amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo.

La conclusione dell'operazione è attesa nell'estate 2021, condizionata al buon esito della due diligence confirmatoria reciproca, all'assenza di obblighi di promuovere un'offerta pubblica di acquisto e all'ottenimento dei necessari consensi e autorizzazioni.

Intorno alle 14,45 italiane il titolo Nexi sale dello 0,68% a 17 euro.

"Il memorandum of understanding è un fattore positivo per il titolo e un catalizzatore per il valore delle azioni" spiegano gli analisti di Jefferies. Da inizio anno, anche sulle speculazioni di un'operazione con Sia, Nexi ha guadagnato circa il 37%.

Nell'operazione Nexi è stata assistita da BofA, Hsbc e Mediobanca. Sia è stata seguita da JP Morgan e supportata da Rothschild su specifiche attività. Mercury UK è stata assistita da Imi-Intesa Sanpaolo e Nomura.

(Elisa Anzolin, in redazione a Milano Sabina Suzzi)