Bloomberg News ha riferito martedì sera che Nexi potrebbe ricevere un'offerta di acquisto da parte di CVC Capital Partners, con le solite riserve: l'operazione è in fase preliminare e non c'è alcuna garanzia che si traduca in un'offerta. In genere, quando negli ambienti finanziari emergono informazioni di questo tipo, significa che la fase preliminare è iniziata almeno diverse settimane prima. Bloomberg aggiunge che anche altri fondi stanno osservando la questione. Logicamente, questa mattina la notizia ha fatto schizzare il titolo del 18% a 6,80 euro a Milano, risvegliando anche Worldline (+5% a 24,45 euro), che prima della notizia era scambiata ai minimi dal 2016, ma non Adyen (-0,15% a 718 euro), che probabilmente è ancora considerata troppo costosa per interessare i fondi di investimento.

CVC ha, lecitamente, rifiutato di commentare l'indiscrezione.

Un annuncio a sorpresa

Nexi è stata quotata nel 2019 a 9 euro per azione, un anno dopo Adyen, il cui prezzo base era di 240 euro. Worldline è quasi una veterana: la sua IPO a 16,40 euro risale al 2014, nell'ambito di una scissione con Atos.

Tommaso Nieddu, che segue il dossier Nexi presso AlphaValue, trova questa voce "sorprendente". Certo, l'analista ritiene che Nexi sia sottovalutata, soprattutto alla luce dello sconto del 19% sul multiplo degli utili rispetto a Worldline, ma non si aspettava di vedere realmente il private equity entrare in gioco. Infatti, le strategie che hanno avuto la meglio finora si sono basate più sulla crescita organica, grazie a finanze solide, o su una fusione con Worldline. Nexi vale oggi 8 miliardi di euro, più della società francese (7 miliardi di euro).

Paiement

Un settore martoriato dai picchi del 2021

Pesi massimi nel capitale

Tra gli azionisti di Nexi figurano già importanti gruppi di private equity. Il maggiore e principale azionista è Hellmann & Friedman (19,9%), che ha ereditato una partecipazione nell'ambito dell'acquisizione di Nets. Advent e Bain, i precedenti proprietari che hanno introdotto la società nel 2019, possiedono ancora il 9,4% attraverso Mercury UK Holdco. CDP, il fondo italiano d’investimento, possiede il 13,6% del capitale sociale, che comprende anche Poste Italiane (3,5%).