LONDRA (Reuters) - La Commissione europea ha trovato un modo più intelligente di sorvegliare le banche ribelli. Parlando di abusi storici di manipolazione dei mercati, il braccio esecutivo del blocco ha escluso 10 tra i principali istituti dai deal sindacati per il finanziamento del piano di ripresa dalla pandemia del valore di 800 miliardi di euro. Si tratta di un incentivo a non violare le norme antitrust più efficace rispetto alle multe.

L'elenco degli istituti finanziari esclusi comprende molti dei più grandi e prestigiosi primary dealer. Lo scorso anno Bank of America, Barclays, Citigroup, Credit Agricole, Deutsche Bank, JPMorgan, Natixis, NatWest, Nomura e UniCredit detenevano in totale una quota del 50% delle commissioni per la sottoscrizione di titoli di Stato, secondo Dealogic.

Tutti gli istituti finanziari coinvolti nella decisione di Bruxelles erano stati in precedenza multati dalla Commissione per aver infranto le norme antitrust, ad esempio presumibilmente per aver participato a cartelli per manipolare i prezzi dei titoli di Stato. Sarà consentito alle banche di rientrare nuovamente nei deal dimostrando di aver adottato i rimedi necessari a evitare che certi abusi di mercato si ripetano. Non è chiaro tuttavia cosa ciò comporti nello specifico. Johannes Hahn, Commissario europeo per il Bilancio, ha detto ieri che gli istituti devono provare di aver preso tutti i provvedimenti correttivi necessari.

Il colpo iniziale sembra gestibile per JPMorgan e le altre sanzionate. Le commissioni di sottoscrizione degli istituti rappresentano in media circa lo 0,18% dei volumi emessi, sulla base del calcolo della media per il mercato dei titoli sovrani della zona euro effettuato da Dealogic. Le cifre potrebbero addirittura essere più basse nel caso di questa specifica offerta, a lungo attesa. Pertanto, restare esclusi dall'emissione iniziale del valore di 20 miliardi di euro, portata a termine ieri, significa rinunciare al massimo a 36 milioni di euro di commissioni, che sarebbero comunque stati divisi tra un minimo di cinque e un massimo di otto banche. Si tratta di appena il 9% del totale dei ricavi di sottoscrizione per le obbligazioni della zona euro guadagnati dai 10 principali player nel 2020, come emerge dai dati di Dealogic.

Ma il costo di una esclusione in perpetuo appare più preoccupante. Il blocco vuole emettere circa 800 miliardi di euro di debito per il piano di ripresa fino al 2026, implicando un costo medio vicino ai 150 miliari di euro l'anno. Con i ministeri delle Finanze dei diversi governi del blocco che riducono le spese in seguito agli importanti finanziamenti richiesti dalla pandemia, il bilancio Ue potrebbe offrire una necessaria fonte di crescita per i primary dealer. La paura quotidiana di restare indietro rispetto a rivali come Goldman Sachs, BNP Paribas e HSBC potrebbe essere più vivida della minaccia distante di ricevere multe negli anni a venire. Per una volta rispettare con diligenza le regole potrebbe portare a una ricompensa nel breve periodo.

Su Twitter @liamwardproud https://twitter.com/liamwardproud

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)