La crescita delle vendite di Oracle nel periodo 2012-2022 è stata limitata, passando da $37 a $42 miliardi. Ma quest'ultimo raggiungerà i $50 miliardi nell'esercizio fiscale 2023, il più alto tasso di crescita annuale da molto tempo a questa parte.

Conosciamo tutti il vecchio adagio del mercato azionario: nel bel mezzo di una corsa all'oro, più che i minatori che si aggrappano al sogno, sono i venditori di pale e picconi a fare fortuna. Oracle, che non tutti hanno visto arrivare, si è già affermata come leader mondiale nell'IA grazie al suo cloud Gen2.

Il gruppo di Larry Ellison, si sa, è un vero "cannibale". Negli ultimi quindici anni, ha riacquistato la metà delle sue azioni in circolazione, spingendo il profitto per azione da $1 a $3 e aumentando il controllo di Ellison al 42% del capitale.

La sua valorizzazione raggiunge ora 34 volte i profitti. Appaiono ben lontani i giorni in cui veniva scambiato a sole 8 volte gli utili, proprio come Microsoft. Eppure, era solo dieci anni fa!

Si noti che lo sviluppo di nuovi servizi adatti alle esigenze di potenza di calcolo dell'intelligenza artificiale ha quasi raddoppiato gli investimenti, da $4,5 miliardi nel 2022 a $8,7 miliardi nel 2023. Bisognerà assicurarsi nei prossimi trimestri che questa inflazione non diventi strutturale, con il rischio di comprimere definitivamente la redditività.

Nonostante la qualità intrinseca della sua attività, Oracle, come al solito, vive un po' al di sopra delle sue possibilità. Anche quest'anno, i $28 miliardi investiti in acquisizioni - probabilmente non estranei al tasso di crescita record - hanno richiesto un aumento significativo dell'indebitamento.

Sebbene la sua solvibilità rimanga solida, il gruppo non è nuovo a queste operazioni. Negli ultimi quindici anni, ha approfittato dei bassi tassi di interesse per accumulare debiti e reindirizzare questi fondi in numerose acquisizioni e massicci riacquisti di azioni, una mossa che aveva senso, ma che a lungo termine solleva inevitabilmente la questione sulla sostenibilità di un simile modello.

Nel 2023, Oracle rallenta sui riacquisti di azioni, ritenendo probabilmente che la sua valutazione sia ormai a livelli poco attraenti.