Alle 11,30 i futures sul Brent scendono di 2,19 dollari o il 2,04%, a 105,34 dollari al barile. I futures sul greggio Usa perdono 2,42 dollari o il 2,3%, a 103,30 dollari al barile.

I prezzi del petrolio sono sotto pressione questa settimana, insieme ai mercati finanziari globali, a causa del nervosismo per l'aumento dei tassi di interesse, del dollaro statunitense salito ai massimi degli ultimi venti anni, delle preoccupazioni per l'inflazione e di una possibile recessione.

Anche il prolungato lockdown per il Covid-19 del primo Paese importatore di greggio, la Cina, ha avuto un impatto sul mercato.

L'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti per i 12 mesi fino ad aprile è balzato dell'8,3%, alimentando i timori di un aumento dei tassi di interesse e del loro impatto sulla crescita economica. 

Tuttavia, le preoccupazioni relative all'offerta derivanti dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia hanno sostenuto il mercato, con i prezzi saliti di oltre il 35% dall'inizio dell'anno. Un possibile embargo dell'Unione europea sul petrolio proveniente dalla Russia, uno dei principali fornitori di greggio e carburanti al blocco, potrebbe ridurre ulteriormente le forniture globali.

Bruxelles sta ancora discutendo i dettagli dell'embargo russo. Il voto ha bisogno di un sostegno unanime, ma è stato rinviato poiché l'Ungheria si oppone, in quanto l'embargo sarebbe troppo dannoso per l'economia di Budapest.  

La scorsa settimana negli Stati Uniti le riserve di greggio sono aumentate a causa di un rilascio record delle scorte dalle riserve strategiche degli Usa, mentre la quantità di benzina nei magazzini è scesa in vista del picco della stagione estiva, in cui in molti useranno l'auto, secondo i dati della Energy Information Administration.

(Tradotto da Michela Piersimoni, editing Gianluca Semeraro)