MILANO (MF-DJ)--I conti oltre le attese spingono Ovs in Borsa, con il titolo che sale dell'11,32% a 1,5 euro, complici anche i giudizi positivi da parte degli analisti.

Banca Akros ad esempio promuove il titolo da neutral a buy, con un prezzo obiettivo che sale da 1 a 2 euro, dopo i risultati 2020 "leggermente superiori alle attese" con vendite ed Ebitda migliori del previsto e un indebitamento netto piú basso. Dai conti "è chiaro che l'azienda può resistere a vincoli materiali ed essere comunque redditizia", commentano gli analisti.

Quanto al 2021, il primo trimestre "avrá ancora gli effetti del lockdown", ma "il peggio sembra passato e la societá, salvo un peggioramento pandemico, dovrebbe gradualmente riprendersi da qui", evidenziando gli esperti, che confermano "ampiamente" le stime sul 2021-2022, con l'anno in corso che vede una graduale ripresa e risultati 2022 in linea con il 2019.

Tenendo conto inoltre dell'imminente aumento di capitale di 80 mln euro entro luglio, Akros stima un free cash flow normalizzato a circa 50 mln euro entro il 2022, anche se questo numero potrebbe essere "conservativo" poichè gli esperti applicano un'aliquota fiscale standard del 28%, mentre potrebbe essere intorno al 19% dopo l'iniziativa fiscale del gruppo.

Buy confermato poi da Equita Sim, con un target price a 2 euro, dopo i risultati 2020 "leggermente migliori" delle attese.

Per il primo trimestre 2021, gli analisti prevedono un Ebitda "ben sopra" quello del primo trimestre 2020, ritenendo "fattibile" un break-even. Per il resto dell'anno, gli esperti segnalano "un forte miglioramento della redditivitá" e restano fiduciosi sulla loro stima di un Ebitda a 115 mln.

L'aumento di capitale da 80 mln previsto entro il primo semestre "sosterrá il posizionamento di Ovs come consolidatore e piattaforma integrata (fisica e online) per marchi di proprietá e di terzi", commenta Equita, sottolineando inoltre il focus su digitale e sostenibilitá. Gli analisti vedono quindi un upside oltre il 50%, con un recupero dei livelli pre-pandemia su multipli conservativi e senza includere upside fiscale.

Intesa Sanpaolo (rating hold, Tp a 1,15 euro), da parte sua, segnala che i risultati 2020 sono stati "leggermente migliori del previsto", con la societá che ha rispettato la guidance, nonostante la seconda ondata di pandemia abbia colpito pesantemente l'attivitá dalla fine di settembre, mostrando "un forte controllo dei costi e flessibilitá nella gestione dell'approvvigionamento".

Quanto alla guidance 2021, poichè i lockdown stanno ancora penalizzando la rete, le vendite del gruppo nel primo trimestre "stanno soffrendo, ma la societá prevede di sovraperformare il mercato raggiungendo un Ebitda migliore rispetto ai -34 mln euro del primo trimestre del 2020", spiegano gli esperti, riportando che per il resto dell'anno, mentre continuano le vaccinazioni, il settore dovrebbe trarre il massimo beneficio dalle riaperture, la societá prevede "un forte recupero dei margini e un costante deleveraging del bilancio".

Tuttavia, per gli analisti la loro stima di un Ebitda rettificato a 139 mln euro è "eccessivamente ottimistica" e vedono come "piú realizzabile" un Ebitda a circa 110 mln euro. La reazione del mercato positiva è dovuta anche ai "benefici fiscali materiali derivanti dal riallineamento dei marchi", concludono gli esperti. Ipotizzando che il gruppo possa recuperare il vantaggio in 5 anni, gli analisti calcolano un valore attuale di circa 75 mln euro, o 33 centesimi ad azione corrispondente a circa il 24% del prezzo di mercato.

A detta di Kepler Cheuvreux infine i conti del quarto trimestre e dell'intero 2020 sono "ben oltre le attese". In generale, gli esperti citano poi "la strategia ben definita, con attenzione ai temi ESG e un approccio piú razionale alle nuove aperture". Rating buy e Tp a 1,75 euro confermati.

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chiara.migliaccio@mfdowjones.it

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April 16, 2021 05:01 ET (09:01 GMT)