ZURIGO (awp/ats) - Malgrado le avvisaglie di un rallentamento economico mondiale le offerte di impiego si confermano ancora in crescita in Svizzera: nei mesi di settembre e ottobre gli annunci pubblicati dalle aziende elvetiche sui loro siti internet e sulle piattaforme di reclutamento sono aumentati del 15% su base annua e dell'1,5% in confronto ai due mesi precedenti.

I dati emergono dallo Swiss Job Index reso noto oggi da Michael Page, società specializzata nella ricerca di personale, che mette anche in luce una tendenza attribuita alla deglobalizzazione: le aziende puntano ad assicurarsi catene di fornitura più sicure e pertanto cercano personale in ambito industriale.

Particolarmente richieste sono in questo senso le figure professionali degli specialisti in montaggio industriale (+10% annuo, +6,2% mensile) e degli artigiani (+11% e +6,0%). Ma rimangono ancora tuttora molto ricercati gli operatori dell'amministrazione (+58% e +5,8%), del commercio al dettaglio (+20% e +5,8%) e dell'elettronica (+18% e +5,6%)

Tutte le regioni mostrano tassi di incremento annui elevati, che vanno dal +22% della Svizzera nord-occidentale al +11% della Svizzera orientale (che comprende anche i Grigioni). Gli scarti mensili sono per contro compresi in una fascia da +8,6% (Svizzera nord-occidentale, cioè la zona costituita da Basilea Città, Basilea Campagna e Argovia) a -1,1% (Svizzera orientale). Il Ticino non figura fra i cantoni tenuti in considerazione dall'analisi.

"Le strozzature delle catene di approvvigionamento stanno creando più posti di lavoro nei settori dell'industria e dei servizi", afferma - citato in un comunicato - Yannick Coulange, direttore generale di PageGroup Svizzera, il gruppo che controlla il marchio Michael Page. "A causa della crisi energetica, aumenta anche la richiesta di personale con una formazione in materia di sostenibilità: per alcune professioni la domanda è addirittura aumentata di quasi l'80% nell'ultimo anno", sottolinea l'esperto.