Il Parlamento del Vietnam ha approvato martedì le modifiche alla legge fiscale per richiedere agli operatori locali delle piattaforme di e-commerce straniere di pagare l'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), chiedendo al contempo al Governo di eliminare l'esenzione fiscale per i beni importati a basso costo.

La mossa dei legislatori sarà un colpo per l'industria dell'e-commerce dominata dall'estero, che ha beneficiato dell'esenzione dall'IVA e delle regole in vigore dal 2010 che stabiliscono che i beni importati di valore inferiore a 1 milione di dong (40 dollari) sono esenti da dazi.

Questo arriva settimane dopo che il Paese a regime comunista ha minacciato di bloccare i rivenditori online cinesi Shein e Temu, a causa di una concorrenza sleale dovuta ai loro prezzi profondamente scontati.

Gli emendamenti approvati martedì si applicheranno a partire dal 1° luglio del prossimo anno e vedranno il tasso massimo dell'aliquota IVA standard aumentare al 10% dall'attuale 8%.

Il mercato dell'e-commerce del Vietnam, in rapida espansione e con un valore di 22 miliardi di dollari, si basa in gran parte su prodotti a basso costo provenienti dalla vicina Cina, con una media di 5 milioni di ordini effettuati dagli acquirenti ogni giorno, secondo quanto riportato dai media statali, citando un legislatore.

Tra le piattaforme leader in Vietnam ci sono Shopee di Singapore e le cinesi Lazada e TikTok.

A questi operatori storici si sono aggiunti il rivenditore di fast-fashion Shein e, più recentemente, Temu, di proprietà del gigante cinese dell'e-commerce PDD Holdings, che ha iniziato a vendere in Vietnam a ottobre per capitalizzare il boom dello shopping online.

L'Assemblea Nazionale martedì ha detto che, poiché l'esenzione fiscale sui beni a basso costo non ha una data di scadenza, ha esortato il Governo a emettere un decreto per eliminarla, il che consentirebbe alla legge sull'IVA modificata di essere efficace nel garantire la riscossione completa delle imposte da parte delle aziende di e-commerce.

Temu e Shein stanno affrontando maggiori controlli e sfide in altre parti dell'Asia, tra le crescenti preoccupazioni che le tariffe statunitensi più elevate sui beni cinesi, minacciate dall'imminente amministrazione Trump, possano portare la Cina a inondare i Paesi asiatici con la sua sovraccapacità di articoli ultra-economici.

La legge emendata imporrà anche un'IVA del 5% sui fertilizzanti, che attualmente non sono tassati, il che potrebbe avere un impatto sugli agricoltori del secondo esportatore di caffè al mondo e del terzo trasportatore di riso.

"La tassa sui fertilizzanti aumenterà i costi degli input per gli agricoltori, compresi i coltivatori di riso, e in definitiva renderà il riso vietnamita meno competitivo sul mercato internazionale", ha detto un commerciante con sede a Ho Chi Minh City.

(1 dollaro = 25.405 dong)