LONDRA (Reuters) - Il settore dei superalcolici intende fare pressione per ottenere un'esenzione da eventuali dazi sulle importazioni statunitensi imposti dalla prossima amministrazione Trump. 

Lo ha detto a Reuters il Distilled Spirits Council of the United States (Discus), che rappresenta i principali produttori come Pernod Ricard in uno dei più importanti mercati di alcolici al mondo.

L'associazione si confronterà con l'amministrazione Trump per sostenere l'esenzione dai dazi degli alcolici, dato che molti liquori possono essere prodotti solo in un Paese o in una regione.

Scotch whisky, Irish whisky, tequila e cognac sono tutti esempi di alcolici che devono essere prodotti in un luogo specifico al di fuori degli Stati Uniti.

"Chiediamo un'esenzione basata sull'origine distinta di questi prodotti", ha detto Chris Swonger, presidente e Ceo di Discus.

Oltre ai dazi generali, il whisky americano e gli altri alcolici statunitensi rischiano di subire dazi del 50% sulle esportazioni all'Unione europea da marzo 2025, a meno che il governo statunitense non riesca a trovare un accordo con Bruxelles in una disputa commerciale relativa all'acciaio e all'alluminio dell'Ue, ha detto Swonger.

I dazi sono attualmente sospesi fino a marzo 2025 per dare tempo ai colloqui.

Ieri Discus ha inoltre avvertito che la promessa di Trump di imporre dazi elevati su Cina, Canada e Messico, che inciderebbero sulle importazioni di tequila e whisky canadese, danneggerebbe i consumatori statunitensi e porterebbe a perdite occupazionali nel settore alberghiero.

Discus intende impegnarsi con i dipartimenti, tra cui l'Ufficio del rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, il Consiglio economico nazionale, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti e il team di politica economica di Trump sui dazi che minacciano il settore, ha detto Swonger.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, Claudio Leonel Piacquadio, editing Claudia Cristoferi)