L'azienda petrolifera che nascerà dalla fusione delle brasiliane 3R Petroleum ed Enauta vuole esplorare il bacino di Foz do Amazonas se l'azienda statale Petrobras vi troverà del petrolio, ha dichiarato a Reuters il suo futuro CEO Decio Oddone.

Enauta detiene i diritti su un blocco petrolifero a Foz do Amazonas, considerato l'area più promettente del cosiddetto Margine Equatoriale del Brasile, grazie alle somiglianze geologiche con la vicina Guyana, dove Exxon sta sviluppando enormi giacimenti.

La nuova azienda aspetterà che Petrobras ottenga l'autorizzazione dall'agenzia ambientale Ibama per perforare un pozzo in un altro blocco, sempre a Foz do Amazonas. Se si dimostrerà produttivo, la nuova azienda investirà anche lì, ha detto Oddone.

"Se Petrobras ha l'autorizzazione e trova qualcosa, la seguiremo", ha detto Oddone a margine di un evento a Rio de Janeiro mercoledì.

3R ed Enauta hanno raggiunto un accordo di fusione venerdì scorso, che se completato creerebbe una società potenzialmente in grado di produrre più di 100.000 barili di petrolio equivalente al giorno.

Oddone ha detto che la nuova azienda cercherà dei partner per esplorare il suo blocco a Foz do Amazonas.

"Non si può trivellare da soli. In questo modo condividiamo il rischio", ha detto, aggiungendo che potrebbe proporre una partnership a Petrobras.

Petrobras sta aspettando da circa un anno che l'Ibama si pronunci su un appello presentato dopo che l'agenzia le ha negato la licenza di trivellazione a Foz do Amazonas a causa delle preoccupazioni sull'impatto che potrebbe avere sull'ambiente e sulle popolazioni indigene.

La scorsa settimana Petrobras ha dichiarato che non avrebbe effettuato gli studi richiesti da Ibama per procedere con il processo di autorizzazione, perché considerava la richiesta irragionevole.

Questa settimana, il Ministro delle Miniere e dell'Energia Alexandre Silveira ha difeso il diritto del Paese di esplorare Foz do Amazonas e ha affermato che il futuro Amministratore Delegato di Petrobras Magda Chambriard è dello stesso parere.

Nell'attesa, Oddone ha detto che la nuova azienda cercherà prima di tutto le sinergie e poi lo sviluppo delle attività attuali, ma in futuro vuole espandere i suoi portafogli onshore e offshore.

"Ovunque ci siano opportunità, andremo". (Servizio di Rodrigo Viga Gaier; Scrittura di Fabio Teixeira; Redazione di Jan Harvey)