L'Italia sta verificando se la presenza di dirigenti Sinochem nel consiglio di amministrazione di Pirelli viola le misure imposte da Roma per proteggere l'autonomia del produttore di pneumatici, ha detto un alto funzionario governativo.

Il Governo italiano può utilizzare i cosiddetti 'poteri d'oro' per proteggere le aziende ritenute strategiche da influenze o acquisizioni straniere.

L'anno scorso l'Italia ha adottato misure per limitare l'influenza della società statale cinese Sinochem, che detiene una partecipazione del 37% in Pirelli, tra cui una maggioranza qualificata obbligatoria per le decisioni strategiche prese dal consiglio di amministrazione.

"Se ci sono delle prescrizioni e viene verificata l'inosservanza, le prescrizioni sono seguite da sanzioni", ha detto venerdì il Sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano.

"Le prescrizioni di Roma richiedono una presenza non straniera nella gestione delle informazioni sensibili. Ora la questione è se questo tipo di cautela è stata osservata", ha detto Mantovano - stretto collaboratore del Primo Ministro Giorgia Meloni - ai giornalisti a margine di un evento a Milano.

All'inizio della settimana, Pirelli ha dichiarato che l'Italia stava indagando su una possibile violazione delle disposizioni governative da parte di Sinochem.

La mossa di Roma arriva in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Pechino e l'Unione Europea, che ha appena imposto nuove tariffe fino al 45,3% sui veicoli elettrici costruiti in Cina.

Il secondo maggiore azionista di Pirelli, con una quota del 25,7%, è Camfin, il veicolo dell'imprenditore italiano Marco Tronchetti Provera, che è stato a capo di Pirelli dal 1992 e ora ricopre il ruolo di vicepresidente esecutivo.