Blume, divenuto amministratore delegato del gruppo a settembre, ha continuato a ricoprire la carica di Ceo del marchio di lusso Porsche anche dopo la quotazione in borsa, suscitando i timori di alcuni investitori in merito ai suoi vincoli di tempo e i potenziali conflitti di interesse.

In occasione dell'assemblea degli azionisti per l'approvazione del dividendo speciale, Blume ha detto che Volkswagen sta ottenendo buoni risultati in tempi difficili, e che i suoi primi cento giorni sono stati dedicati al rimpasto dei ruoli dirigenziali, alla definizione della strategia per la Cina e il Nord America e alla revisione della strategia per software e piattaforme.

"Il gruppo Volkswagen poggia su basi solide in un contesto difficile", ha affermato Blume.

Tuttavia gli azionisti, tra cui Dws e l'associazione di investitori SdK, hanno criticato il doppio ruolo di Blume, sostenendo che i problemi di governance stiano trascinando al ribasso la valutazione di Volkswagen.

"Non vogliamo un Ceo part-time, né nella casa madre né nella controllata", ha detto Hendrik Schmidt di Dws, che detiene il 2% delle azioni Volkswagen secondo i dati Eikon.

"Ricopre continuamente ruoli diversi. Per noi è difficile credere che questo funzioni nelle riunioni del board", ha detto Mark Liebscher, rappresentante della SdK.

Le azioni Porsche sono salite del 18,5% a 97,74 euro per azione rispetto all'apertura a 82,50 del 29 settembre, mentre Volkswagen ha guadagnato solo il 3,9% a 133,56 euro nello stesso periodo.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)