(Alliance News) - La data del collocamento della nuova tranche di Poste Italiane Spa non è ancora stata fissata, e si ipotizza un possibile rinvio al 2025, come riporta mercoledì il Corriere della Sera.

Il titolo attira molti investitori grazie alla sua sicurezza e al dividendo stabile, simile a quello di Cassa Depositi e Prestiti Spa. Il rinvio potrebbe essere legato alla volontà del governo di evitare sovrapposizioni con la discussione sulla manovra e il concordato fiscale, oppure per favorire una maggiore partecipazione di investitori nazionali, come le fondazioni bancarie - Cariplo, Crt, Cuneo, Cariparo, CariFirenze -, che potrebbero acquistare una parte della quota messa sul mercato.

Le fondazioni sarebbero pronte a investire tra EUR150 miliardi ed EUR200 milioni, coprendo il 6-8% dell'offerta.

Poste presenterà i conti il 6 novembre e pagherà i dividendi il 18 novembre, con una possibile finestra per il collocamento tra il 20 novembre e l'inizio di dicembre. Tuttavia, resta l'ipotesi di un rinvio al 2025.

Il governo ha già approvato l'operazione con un decreto a settembre e si stima che la quota retail possa aumentare fino al 35% ma i dettagli tra investitori istituzionali e piccoli risparmiatori non sono stati ancora resi noti.

Parallelamente, l'atteso collocamento di Banca Monte dei Paschi di Siena Spa non dovrebbe sovrapporsi a quello di Poste. Montepaschi sta attirando l'interesse di investitori come Enrico Marchi, patron di Banca Finint, che starebbe formando una cordata per acquisire circa il 10% della banca, e Unipol Spa, che potrebbe investire in funzione di accordi legati al ramo bancassicurativo.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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