ROMA (MF-DJ)--Scuola, lavoro, giovani e donne. Oltre alla transizione energetica -diventata ancora più importante dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina- sono questi i temi cruciali su cui si gioca la sfida per far crescere l'Italia in modo strutturale, sostenibile e inclusivo. Dopo l'emergenza pandemica e le speranze di ripresa giustificate dal balzo del Pil dell'anno scorso, il 2022 doveva essere l'anno del consolidamento grazie al ritorno alla normalità, dopo le restrizioni imposte per contrastare la diffusione del covid-19. Le speranze erano tutte riposte nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che il governo ha disegnato per ricevere i fondi del Next generation Eu, stanziati dall'Unione europea per sostenere la ripresa economica dei 27. All'Italia sono destinati 191,5 mld che si sommano agli oltre 30 mld del Fondo complementare. La guerra, con le sue pesanti ripercussioni sul ciclo economico, ha reso la realizzazione del Pnrr ancora più complessa. Con l'emergenza che diventa oramai la nuova normalità, riuscirà l'Italia a vincere le nuove sfide? C'è spazio per essere ottimisti e credere che ai giovani sia data la possibilità di essere protagonisti e cambiare il volto al nostro Paese? A tutte queste domande cerca di rispondere il libro di Monica Setta "Italia, domani. Il futuro (felice) spiegato ai figli", edito da Rai Libri. Argomenti che Setta affronta ogni settimana in tv, su Rai2, nella trasmissione Generazione Zeta dedicata ai giovani.

Il Pnrr è un progetto di trasformazione radicale del nostro Paese. Il percorso più complesso è la transizione energetica con la spinta alle rinnovabili, uno dei pilastri del Piano per la cui realizzazione il Mite avrà a disposizione circa il 37% dei fondi europei destinati all'Italia. La rivoluzione dell'approvvigionamento energetico è un tema al quale le nuove generazioni sono già preparate perché più sensibili ai temi legati all'ambiente e al cambiamento climatico. Una rivoluzione che è già al centro delle decisioni dell'esecutivo italiano ed europeo che vogliono liberarsi dalla dipendenza dal gas russo.

La pandemia, e ora la guerra, hanno determinato cambiamenti significativi anche nel mondo del lavoro e della scuola. La Dad ha consentito a milioni di studenti di mantenere un link con le organizzazioni scolastiche, ma l'esperienza deve considerarsi solo emergenziale. La scuola deve essere in presenza. Sin dal suo insediamento, è stato questo il compito del ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi: riportare i ragazzi in classe in condizioni di massima sicurezza. Impedendo che la didattica a distanza diventasse un'emergenza di ritorno dopo quella del covid. La scuola del futuro, ha detto Bianchi a Setta, deve essere "inclusiva", "più affettuosa perché a scuola si impara l'idea e la capacità di vivere assieme", e "capace di coniugare competenze e conoscenze".

La pandemia ha trasformato il mondo del lavoro. Anche se la normalità richiede il ritorno in presenza, il lavoro agile -lo smart working- sarà parte del nostro nuovo modo di lavorare. Indietro non si tornerà. Lo sanno bene i sindacati che stanno dialogando con il governo per dare una cornice giuridica alla nuova modalità di lavoro.

Per guardare davvero al futuro, nel mercato del lavoro devono trovare maggiore spazio le donne. La pandemia ha fortemente penalizzato il lavoro femminile: è ancora troppo alta la percentuale di donne che devono scegliere tra lavoro e famiglia. Il governo Draghi vuole superare questo gap e ha stanziato 7 miliardi per ridurre le disparità di genere. Risorse che saranno accompagnate da politiche per sostenere le famiglie e la genitorialità (per esempio l'assegno unico) e che possono trovare un nuovo stimolo nei fondi del Pnrr destinati al welfare di prossimità. La ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha spiegato a Setta che obiettivo del governo è promuovere "la libertà delle donne. Libertà di poter scegliere di essere madri e lavoratrici allo stesso tempo, archiviando quel modello inefficace per cui una madre poteva essere una buona madre se non era una lavoratrice o viceversa".

Un concetto ripreso anche dalla presidente dell'Ania e di Poste I., Maria Bianca Farina. "Sappiamo che l'Italia è il Paese in cui tante donne sono costrette a rinunciare al lavoro, proprio perché non riescono a conciliarlo con la famiglia. Ma alle giovani donne -ha detto Farina a Setta- consiglio di non rinunciare mai agli affetti, ai figli, di non sacrificare la vita privata". Per sostenere l'occupazione femminile "sono convinta che ci voglia un maggiore sforzo da parte delle istituzioni e delle imprese".

Ma per un Paese moderno, dinamico e produttivo è necessario svecchiare e trasformare la pubblica amministrazione. A questo sta lavorando il ministro Renato Brunetta, che a Setta ha spiegato i suoi progetti per una PA a misura "dei futuri cittadini". "Il mio sogno è una Pubblica amministrazione efficiente, efficace, gentile, dalla parte di cittadini e imprese, e che sappia dialogare con tutti, che sappia usare le nuove tecnologie per rispondere ai bisogni di tutti". Lo scorso 13 aprile la Ue ha staccato il primo assegno da 21 miliardi per l'Italia. La sfida per un domani (felice) è già iniziata.

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April 27, 2022 08:11 ET (12:11 GMT)