ROMA (MF-DJ)--"La struttura dei costi del Gruppo è caratterizzata da un'esposizione limitata nei confronti dei settori attualmente sottoposti a una elevata pressione sui prezzi. Il Gruppo si approvvigiona e compete principalmente nell'ambito del mercato domestico, non ha unità produttive dislocate nei Paesi colpiti dal conflitto in corso in Ucraina, o limitrofi, e ha limitati rapporti commerciali con tali Paesi; pertanto, non ha ripercussioni dirette che potrebbero comportare impatti significativi sui vari business o ricadute di rilievo sulla propria redditività".

E' quanto si legge nella risposta fornita da Poste I. a un azionista che, in occasione dell'assemblea che si svolge oggi a porte chiuse, chiedeva delle conseguenze sui conti del caro carburanti. "Il Gruppo beneficia inoltre di azioni poste in essere in momenti di mercato favorevoli, finalizzate a mitigare le oscillazioni di prezzo dei fattori produttivi come, ad esempio, operazioni di copertura dal rischio di oscillazione dei prezzi del carburante ovvero stipula di forniture

energetiche con prezzi "bloccati" per tutto l'anno in corso e parte del 2023", viene precisato.

"Il Gruppo monitora con attenzione l'andamento dei costi delle materie prime in particolare in questa fase di pressioni inflazionistiche; ogni previsione futura sarà valutata in stretta correlazione all'evoluzione dello scenario di riferimento e in particolare alla durata e portata del conflitto Russo-Ucraino e delle relative ricadute sui prezzi delle materie prime, sulla limitata disponibilità di fattori produttivi e di

flussi energetici", conclude il Gruppo nella sua risposta.

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May 27, 2022 08:48 ET (12:48 GMT)