(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 08 dic - Il fronte sindacale è compatto e contrario all'ulteriore privatizzazione di Poste Italiane, ipotesi riportata oggi dal Sole 24 Ore. E si prepara a iniziative di protesta e lotta a partire da gennaio prossimo. "Il problema - dice a Radiocor Nicola Di Ceglie, segretario nazionale della Slc Cgil - è politico, l'intento è quello di fare cassa, la cosa più sbagliata che si possa fare in questo momento vendendo l'ultimo gioiello di famiglia".
La Slc Cgil, prosegue il sindacalista, "dice no a questo progetto di privatizzazione. Ci vuole lungimiranza e va considerato che Poste Italiane è un'azienda che porta ogni anno dividendi al ministero e i 3,8 miliardi" attesi dalla privatizzazione "lo Stato li incasserebbe" negli anni attraverso la redistribuzione degli "utili prodotti dall' azienda".
Lo spauracchio che il sindacato vede all'orizzonte è la sorte di Tim, azienda che ha in corso un processo di riorganizzazione con la prevista vendita della rete. "Non vogliamo che si riproponga quello che è successo in Tim, i lavoratori delle Poste Italiane non possono essere svenduti a qualche fondo sovrano".
Da gennaio, conclude Di Ceglie, "ci saranno iniziative anche di lotta contro questo progetto scellerato".
Secondo quanto scrive oggi il Sole 24 Ore oggi, "la vendita
sul mercato di una tranche di Poste Italiane potrebbe essere
una delle prime operazioni di privatizzazione del 2024". Per il quotidiano "ufficialmente non sarebbe stato aperto il dossier, ma qualche ipotesi starebbe prendendo corpo. Tra le opzioni ci sarebbe la possibilita' di far coincidere la cessione con la presentazione del nuovo piano industriale della società". In occasione della presentazione dei conti dei 9 mesi 2023, l'ad di Poste Matteo Del Fante ha annunciato la presentazione del nuovo piano per il 20 marzo prossimo.
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(RADIOCOR) 08-12-23 10:27:51 (0209) 3 NNNN
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December 08, 2023 04:28 ET (09:28 GMT)