ROMA (MF-DJ)--Continua l'ascesa di Poste I. nei pacchi. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante si posiziona secondo nel 2020 nei servizi di consegna non rientranti nel servizio universale, col 18,1%, guadagnando un +1,5%, dietro Brt che si attesta al 18,3% ma in calo dello 0,5%. Già nel 2019 il Gruppo postale italiano risultava in crescita dell'1,4% ma ancora in quarta posizione. E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi dall'Autoritá per le Garanzie nelle Comunicazioni. Terza è Amazon col 15%, ma con un +5,6% (la sola in crescita assieme a Poste), seguita da Ups in calo al 14,5%.

Il quadro concorrenziale del settore postale, nel suo complesso, vede il Gruppo Poste I. principale operatore con il 38%, ma in flessione di 6,8 punti percentuali su base annua, seguito da Brt (13,53%), Amazon (10,9%), Ups (10,5%) e e Gls (entrambe con il 9,8%). Ma anche qui Amazon è l'operatore che mostra la crescita maggiore: +5,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2019.

Nel 2020 i ricavi complessivi registrati nel settore postale sono

cresciuti in media, su base annua, del 3,1%. Tale risultato deriva da due

tendenze di segno opposto - flessione dei servizi di corrispondenza e

crescita di quelli relativi alla consegna dei pacchi - ormai in atto da

tempo ma che, per effetto della pandemia, si sono ulteriormente rafforzate.

In particolare, i primi hanno registrato nell'anno una flessione del

25,6%, mentre i secondi risultano complessivamente in aumento del 20% (con quelli nazionali che evidenziano introiti in crescita del 29,6%).áLe

corrispondenti dinamiche dal lato dei volumi vedono una crescita del 34,6% nel numero di pacchi movimentati (+38,1% con riferimento alle sole

consegne domestiche) ed una flessione del 19,8% per i servizi di

corrispondenza. Su base annua, i ricavi unitari medi dei servizi di corrispondenza mostrano una flessione del 7,3% mentre quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali ed internazionali si riducono

rispettivamente del 6,2% e dell'11,2%.

Passando all'editoria, Gedi - nato dalla fusione del Gruppo L'Espresso e Itedi - è il primo gruppo editoriale nella distribuzione delle vendite mensili con una quota del 25,4%. Il solo a crescere, del 2,3%. Seguono i Gruppi Cairo/Rcs, col 16,1%, in calo dell'1,1%; Montirif con l'8,7% e Caltagirone Editore con l'8,4%, entrambi in calo dello 0,1%. In quinta posizione il Sole 24 Ore, con il 4,8% (-0,4%) e il Gruppo Amodei col 4,4% (-0,6%).

Nel complesso il settore conferma un andamento negativo. Nel mese di dicembre, infatti, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali complessive) è risultata pari a circa 51,2 milioni di

copie, in flessione del 14% su base annua. Con riferimento all'intero periodo considerato (dicembre 2016 - dicembre 2020), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori passano da 48 a 30,1 milioni di unitá con una contrazione del 37%. Contestualmente, le copie digitali risultano in netta contrazione se consideriamo l'intero periodo (-13% punti percentuali) e in aumento se si considerano i valori di dicembre 2019 (+5 punti percentuali).

Per quanto riguarda le Tlc, nella rete fissa gli accessi complessivi sono cresciuti di oltre 140mila unitá rispetto al trimestre precedente, rimanendo sostanzialmente invariati (a poco piú di 19,6 milioni) su base annua. Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: il consumo medio unitario mensile di dati nel 2020 è stimabile in circa 9,7 GB/mese, in crescita di quasi il 50% su base annua, mentre nell'ultimo trimestre dello scorso anno oltre il 72% delle linee humanan effettuato traffico dati.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it

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April 23, 2021 09:01 ET (13:01 GMT)