CAGLIARI (MF-DJ)--Dopo la pandemia, la guerra in Ucraina impone al governo di prendere decisioni urgenti e severe per evitare che le imprese si fermino a causa dell'impennata dei prezzi energetici e delle difficoltà negli approvvigionamenti. Una eventualità che peserebbe sull'intera economia, in particolare sul sistema bancario. Per sostenere le imprese in questo momento di difficoltà è necessario ripristinare gli aiuti concessi dall'inizio della pandemia e permettere di allungare la scadenza dei debiti. No a nuove tasse sul risparmio, ma anzi incentivi per spingere i risparmiatori a mobilitare la liquidità presente nei conti correnti per sostenere gli investimenti delle imprese. Sono le richieste al governo avanzate dal presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, durante il suo intervento al 25esimo congresso dell'Acri.

Le industrie italiane "hanno retto durante la pandemia, tant'è che c'è stato un rimbalzo robusto" dell'economia, ma adesso "non devono fermarsi" a causa dei prezzi dell'energia e della difficoltà di approvvigionamento di materie prime, altrimenti "si crea un circolo vizioso che colpisce - oltre alle industrie - anche l'occupazione, l'economia, il gettito erariale, le banche e i loro azionisti", ha precisato Patuelli, aggiungendo che "adesso quel rimbalzo lo abbiamo alle spalle e non dobbiamo farlo diventare un ricordo".

"Non vogliamo e non dobbiamo rassegnarci. Non bastano i sussidi, ma serve una politica strategica", ha proseguito Patuelli. "Bisogna recuperare con grande velocità" tutto quello che non è stato fatto negli anni passati.

"Le esigenze sono dure" e a queste esigenze "bisogna rispondere subito con durezza. Non guardando al consenso futuro, non facendo marketing", ha continuato il numero uno di Palazzo Altieri, ribadendo la necessità di prorogare i sostegni e le garanzie statali per i prestiti a imprese e famiglie. Bisogna consentire alle aziende di "allungare i debiti. Per lo Stato è più conveniente una scadenza lunga" rispetto a dover pagare la garanzia, ha sottolineato.

Patuelli ha poi bocciato le ipotesi, che circolano nel dibattito politico negli ultimi giorni, di una possibile patrimoniale - un prelievo forzoso - sui risparmi degli italiani. "Non pensiamo di tassare con patrimoniali o addizionali il risparmio onesto messo da parte dai cittadini", ha puntualizzato il banchiere spiegando che "servono incentivi fiscali perché il risparmio venga investito".

Nelle banche ci sono oltre 1.800 mld che, se si aggiungono agli oltre 350 mld di depositi presenti nei conti delle Poste I., porta i risparmi degli italiani a superare i 2.000 mld. "Per vedere questa liquidità investita in termini produttivi in Italia" bisogna varare "provvedimenti che incoraggino fiscalmente" i risparmiatori al di là dei Pir che "non sono sufficienti", ma comunque sempre in prodotti "non speculativi". In questo modo si invoglierebbero i risparmiatori a investire "per anni" nell'economia e nella realizzazione di opere. "Abbiamo bisogno di una spinta dagli investimenti formidabile in Italia, quelli del Pnrr sono rivoluzionari". Patuelli ha precisato di non temere novita' negative dalla legge delega di riforma fiscale in discussione in Parlamento. "La delega fiscale ha tempi lunghi, almeno un anno, invece servono provvedimenti urgenti", ha concluso.

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April 08, 2022 09:03 ET (13:03 GMT)