Nei primi nove mesi dell'anno, le vendite sono aumentate del 17% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Negli ultimi mesi il settore dei beni di lusso ha subito una battuta d'arresto, ma non Prada, che per il momento sembra volare alto in questo difficile clima economico.

Il gruppo sta beneficiando del nuovo impulso creativo fornito da Miuccia Prada e Raf Simons nel 2021, nonché della rivitalizzazione del suo marchio iconico Miu Miu. Tutte le aree geografiche del gruppo hanno registrato una crescita a due cifre, ad eccezione degli Stati Uniti.

In termini operativi, il gruppo ha ripreso il controllo della distribuzione e ora vende nove decimi dei suoi prodotti tramite la propria rete di negozi. I margini sono in netta espansione e la generazione di cassa è migliorata in modo spettacolare negli ultimi due anni.

Prada e Miu Miu stanno facendo faville in Europa e ancora di più in Giappone, che tuttavia rappresenta solo l'11% del fatturato consolidato. La Cina rappresenta un terzo del fatturato. Il gruppo, quotato a Hong Kong, ha annunciato l'anno scorso di volersi quotare anche alla Borsa di Milano.

All'inizio di quest'anno, l'eccellente Andrea Guerra ha assunto la carica di amministratore delegato. Non potevamo sperare in un mentore migliore per l'erede Lorenzo Bertelli. Andrea Guerra, trasferitosi da LVMH, è stato in precedenza amministratore delegato di Luxoticca tra il 2004 e il 2014, dove ha lasciato un segno indelebile.

Prada è valutata tre volte il suo fatturato, come Kering. Tuttavia, oltre a essere quotata a Hong Kong, il suo capitale è molto più bloccato, in quanto la famiglia Bertelli ne controlla ancora i quattro quinti.

Una quotazione alla Borsa di Milano, insieme a una raccolta di capitali in Europa, fungerebbe senza dubbio da catalizzatore, a condizione, ovviamente, che le circostanze siano favorevoli — e che il settore del lusso recuperi un po' di colore.