Nel primo semestre i ricavi di Prada sono crollati del 40% a cambi costanti a 938 milioni di euro, ma con la progressiva riapertura dei negozi dopo il picco dell'emergenza COVID il trend delle vendite è in costante recupero.

La ripresa è evidente soprattutto in Asia dove le vendite sono in crescita a doppia cifra a giugno e luglio. Nella sola Cina continentale le vendite retail sono aumentate nei due mesi quasi del 60% e del 66%, ha detto la CFO Alessandra Cozzarini nel corso della conference call con gli analisti, mentre l'Europa soffre ancora molto della mancanza di turisti. Gli Usa registrano a luglio solo un lieve calo, con gli effetti del lockdown compensati in buona parte dall'online.

La chiusura forzata dei negozi e la politica digitale del marchio hanno dato impulso all'e-commerce, che nel semestre è cresciuto del 150% e a giugno e luglio del 300%, hanno detto i vertici del gruppo.

Pur con il contenimento dei costi seguito alla crisi innescata dall'epidemia di coronavirus, il semestre chiude in rosso, con una perdita operativa (EBIT) di 196 milioni.

Gli analisti si aspettavano in media, secondo il consensus Smartestimates di Refinitiv, un calo del fatturato intorno al 35% e un EBIT negativo per 130 milioni.

Il gruppo del lusso è però convinto di poter raggiungere a fine anno il breakeven operativo se le vendite nel secondo semestre saranno almeno pari a quelle dello stesso periodo del 2019.

"La prima metà del 2020 ha visto una temporanea interruzione del nostro percorso di crescita che, in uno scenario di progressivo controllo della pandemia, confidiamo possa riprendere gradualmente già entro fine anno, quando la nostra rete di vendita tornerà ad operare a pieno regime. I recenti trend positivi in tutti i mercati, uniti alla solida situazione patrimoniale e finanziaria, ci consentono oggi di guardare al futuro con fiducia", dice nella nota l'AD Patrizio Bertelli.

(Claudia Cristoferi in Redazione a Roma Francesca Piscioneri)